Dembelé si aggiudica il Pallone d’Oro in modo inaspettato, mentre il Napoli arranca in vetta: l’opinione diretta di un giornalista
Chi l’avrebbe detto? Dembelé, il talento ribelle, corona il suo riscatto con il Pallone d’Oro, e il Napoli fatica per rimanere in testa alla Serie A. Ma meritava davvero? E cosa pensare delle mosse di Conte? #PalloneDoro #SerieA #CalcioSenzaFiltri
Il giornalista Franco Piantanida ha espresso le sue idee senza peli sulla lingua durante un intervento radiofonico, toccando prima il caso di Dembelé. Nonostante le sue precedenti critiche, ammette di essersi sbagliato di grosso. “Ero il più grande detrattore di Dembelé e non avrei mai detto che avrebbe potuto segnare neanche dieci gol nel PSG: Il 1 ottobre del 2024 non dimentichiamoci che era fuori rosa perché non adempiva ai compiti di squadra. Una scalata del genere credo che non si sia mai vista. È riuscito a passare da un talento enorme sprecato a vincere il pallone d’oro quando nessuno ci credeva più. Mi ero sbagliato”. Con un tono un po’ autoironico, sottolinea come il calciatore sia passato da flop a eroe, una storia che fa quasi ridere per quanto è imprevedibile.
Passando al campionato italiano, il Napoli si è issato in testa alla classifica grazie a una vittoria sofferta contro il Pisa, ma non senza fatica. Piantanida non risparmia commenti schietti sulla condizione delle squadre di vertice. “Il Napoli, così come Inter e Juventus, ha vissuto una partita faticosa in Champions League, mentre l’Atalanta non ha praticamente giocato la propria gara europea. Non a caso le prime non hanno brillato in campionato, mentre la squadra di Juric ha vinto facilmente. In questo momento è normale che certe partite che certe squadre possano vincere anche senza brillare. Conte si porta a casa i tre punti”. Questa analisi mette in luce come il calcio di oggi sia pieno di partite “sporche”, dove si vince per inerzia più che per merito.
Sul fronte delle dichiarazioni di Conte, il giornalista le smonta con un tocco di sarcasmo, evidenziando quanto siano calcolate. “Conte ovviamente in questo è fortissimo, perché queste dichiarazioni sono ad uso e consumo degli avversari. Fa sorridere come si sia messo a fare la media per giocatore di milioni spesi; si vede la sua genialità. Probabilmente non ha ragione nel non considerare il miglior mercato della Serie A, perché se fosse stato lui alla Juventus e gli fossero arrivati Zhegrova ed Openda avrebbe fatto saltare tutto”. Qui, Piantanida non esita a puntare il dito sulla strategia comunicativa, suggerendo che dietro le parole ci sia più fumo che arrosto, un classico del gioco psicologico nel calcio.
Infine, guardando al prossimo match tra Milan e Napoli, il pronostico è netto e senza giri di parole. “Vedo meglio il Napoli in questo momento, perché è più pronta per affrontare questo tipo di partite”. Con questo intervento, Piantanida chiude il cerchio, offrendo una prospettiva cruda su come il Napoli, nonostante le sue debolezze, sembri più attrezzato per le sfide toste, in un mondo del calcio dove la preparazione fa spesso la differenza.