A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio di Umberto Chiariello, è intervenuto Edmondo Pinna, giornalista Corriere dello Sport: “Un arbitro che è un minimo nelle sue corde – e Fabbri è un ex internazionale – se vede due giocatori bisticciare in area prima di un calcio d’angolo, va dai due e dice che al prossimo contatto fischia”.
“Non sappiamo se il guardalinee non ha proprio detto niente all’arbitro, hanno gli auricolari e per non interrompere le azioni non alzano la bandierina, ma si può comunicare. Ho apprezzato molto l’intervento di Gervasoni – concordato con Rocchi – a Open Var, dalle intercettazioni, Gervasoni dice che, probabilmente, Nasca ha scambiato quel gesto, che è assolutamente fallo e da richiamare, con un body check e bisogna capire per quale motivo ha commesso quell’errore”.
“Io dico che Nasca era la VAR di Juve-Bologna e sono convinto che lo fermeranno, esattamente come Fabbri che vanno tutelati. Nasca e Fabbri in combutta, come dice la gente? Ogni volta ci deve essere questa dietrologia. Il problema è la categoria arbitrale che ha sbagliato anno, dall’inizio sbagliano e lo fanno con tutti. Va bene il processo di maturazioni, che c’è una crisi di vocazione, ma sono tanti e troppi gli errori”.
Caso arbitri, parla Pinna: “Non credo ai complotti”
“Troppa soggettività? Più che quello, secondo me, c’è troppa interpretazione dell’interpretazione. Su ogni episodio si cerca una spiegazione alternativa. L’esempio clamoroso è la spinta a due mani di Casale su Duda in Verona-Lazio, giustamente fatta vedere al VAR con gol annullato alla Lazio, e la spinta identica di Bissek su Strootman non viene fatta vedere”.
“Ogni volta una giustificazione. L’errore arbitrale si deve ammettere ad ogni livello, non credo ai complotti, ma alla VAR con tutte quelle telecamere non posso ammetterlo. A questa cosa si può ovviare limitando quel “chiaro evidente errore” dietro il quale si nascondono arbitri ed ex arbitri, perché davanti alla TV è chiaro e evidente qualsiasi cosa”.