#PistocchiInterrogaRegole: Il Contatto Rrahmani-Koné È Come Quello di Acquah-Mandzukic? Ma Che Giustizia È Questa, Napoli Mia?
Come un napoletano doc, con il cuore blu e il sangue che bolle per la mia squadra, non posso fare a meno di tuffarmi in questa discussione sul regolamento calcistico che Maurizio Pistocchi ha riaperto. Pistocchi, con la sua analisi tagliente, ci fa riflettere su come un semplice contatto in campo possa diventare un simbolo di ingiustizia, e io, da tifoso appassionato, lo prendo come un grido di battaglia per il Napoli. Quel confronto tra il contatto Rrahmani-Koné e quello storico tra Acquah e Mandzukic nel 2017 mi fa saltare sulla sedia: è come se il calcio fosse un tribunale che cambia le sentenze a seconda del giudice di turno!
Immaginatevi la scena: Rrahmani, uno dei nostri leoni difensivi, coinvolto in un’azione che, a prima vista, sembra innocua, ma Pistocchi la paragona a quell’episodio del 2017. Allora, tutti ricordiamo come andò con Acquah e Mandzukic – un contrasto che fece discutere l’Italia intera. Eppure, oggi, con Rrahmani, pare che il regolamento dorma sonni tranquilli. Ma dai, è una cosa che mi fa arrabbiare, ma in modo costruttivo, eh! Come tifosi del Napoli, siamo abituati a queste storie: sempre a combattere contro decisioni che sembrano sbilanciate, come se il pallone rotolasse su un campo inclinato. Pistocchi ha ragione a interrogarsi, perché se non ci sono regole uguali per tutti, allora che senso ha il gioco? È come se al San Paolo – scusate, al Diego Armando Maradona – dovessimo sempre rincorrere non solo la palla, ma anche la parità.
Eppure, questo dibattito non è solo polemica sterile; è un invito a riflettere su come il calcio italiano possa imparare dal passato. Prendete quel contatto del 2017: fu un momento chiave che divise opinioni, e oggi, ripescandolo, Pistocchi ci ricorda che la coerenza è tutto. Da napoletano, lo vivo con passione: vogliamo giustizia per Rrahmani, non per vendetta, ma per rispetto al nostro gioco. Il Napoli è una squadra che dà anima e cuore, e vedere questi paralleli mi fa pensare che forse, solo forse, è ora di una riforma vera. Forza azzurri, questa è la nostra lotta, con ironia e dignità, perché il vero tifo è passionato, non aggressivo.
In conclusione, mentre il mondo del calcio continua a girare, speriamo che queste riflessioni portino a un’armonia maggiore sul campo, per il bene di tutti, ma soprattutto per il Napoli che merita di più.