sabato, Novembre 15, 2025

Da non perdere

Bargiggia: “Il vero guaio del Napoli arriva tra due anni, De Laurentiis rifletta sul serio!”

#ForzaNapoli, Bargiggia accende il dibattito su Conte in panchina!...

Gattuso ribatte a La Russa: “Se ci sparano queste due frasi, c’è puzza di guai”

#GattusoAlCuore, la risposta del CT italiano a La Russa...

Moggi spiffera su De Laurentiis e Conte: ecco il destino del tecnico, che buffonata!

Moggi chiacchiera con De Laurentiis e Conte: e ora,...

Il Papa aiuta De Laurentiis: un assist papale che fa brillare il Napoli, che fortuna!

#ADLSempreAvanti: Il Napoli Anticipa Tutti, Anche il Papa! Quando il...
PUBBLICITA

Polizia segna sette gol contro i trafficanti di pezzotto: affari da 10 milioni al tappeto

Sette furfanti beccati con lo streaming pirata: miliardi in nero e un colpo al calcio in TV! #IPTVPirata #NewsSportive #Arresti

Una banda di furbacchioni distribuiva contenuti protetti di Sky, Dazn, Mediaset, Amazon Prime e Netflix a orde di utenti, rubacchiando palinsesti live e on demand tramite IPTV illegali, e intascando profitti mensili da capogiro, stimati in milioni di euro. Al termine dell’indagine “Gotha 2”, condotta dai poliziotti del Centro operativo per la sicurezza cibernetica di Catania e coordinata dal Servizio polizia postale e per la sicurezza cibernetica di Roma, sette individui sono finiti in manette. Gli indagati devono rispondere di associazione per delinquere finalizzata alla diffusione illecita di palinsesti televisivi ad accesso condizionato (pay-tv), accesso abusivo a sistema informatico e frode informatica.

Questa operazione è il seguito naturale dell’indagine “Gotha” conclusa nel 2022. Gli investigatori, analizzando computer, smartphone, server e i flussi di quattrini esagerati, hanno smascherato un’organizzazione criminale ben oliata, con ruoli precisi e una gerarchia da fare invidia a una squadra di calcio. I boss di questo giro si trovavano sparpagliati in Italia, specie a Catania, Roma e Brescia, e anche all’estero, orchestrando il tutto con la stessa efficienza di un allenatore che schiera i titolari.

I fermati erano i capi indiscussi del mercato nero dello streaming in Italia: non solo dirigevano l’operazione, ma stabilivano i prezzi degli abbonamenti, decidevano le pause del servizio e organizzavano la distribuzione dei gadget, comandando i loro scagnozzi in ogni angolo del Paese. Per farla franca, usavano una rete tecnica complessa, con server affittati da aziende straniere, gestiti da esperti del gruppo.

Questi tipi navigati si coprivano le spalle con app di messaggistica criptate, identità finte e documenti fasulli per intestare telefoni, carte di credito, abbonamenti TV e server, evitando così di finire nel mirino. I guadagni accertati durante l’indagine ammontano a circa 10 milioni di euro, ma i danni all’industria audiovisiva potrebbero superare i 30 milioni al mese, considerando che controllavano il 70% dello streaming illegale nazionale, servendo oltre 900mila utenti affamati di contenuti gratis. Una bella lezione per chi pensa che rubare roba protetta sia un gioco da ragazzi.