La leggendaria sfida Milan-Napoli: quando gli allenatori dominano e i vecchi campioni incantano #SerieA #CalcioItaliano #PrandelliDiceLaSua
Cesare Prandelli, ex ct della Nazionale italiana, ha condiviso le sue insights sulla prossima battaglia a San Siro tra Milan e Napoli, analizzando i lati più controversi del calcio moderno. In un’intervista, ha definito la partita come una vera prova di nervi tra due manager che sanno come manipolare le menti dei giocatori, spesso con metodi che non tutti apprezzano.
“Milan-Napoli cosa significa?
‘La grande sfida tra due allenatori straordinari. Conte è estremo nelle sue irruzioni in un club, con quella capacità di entrare nella testa dei giocatori e migliorarli. Faccio un esempio: Politano è sempre stato un calciatore di qualità ma grazie ad Antonio, ha aggiunto una continuità che ne fanno un elemento imprescindibile’.”
Passando a chi guiderà le sorti della gara, Prandelli non ha esitato a elogiare i leader in campo, anche se a volte sembrano più politici che tecnici, con le loro tattiche che dividono gli opinionisti.
“Milan-Napoli sarà la partita di…?
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‘Di Allegri e di Conte, carismatici e con una leadership che diventa trainante. Potrebbe interessarti
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Infine, toccando il tema dei veterani come Modric e De Bruyne, Prandelli difende l’età come un’arma, in un mondo del calcio dove i giovani spesso vengono idolatrati senza merito, lasciando i vecchi lupi a fare il lavoro sporco.
“Modric-De Bruyne: siamo un Paese per vecchi?
‘Ben vengano quando si tratta di fuoriclasse con un talento così esagerato. La classe non ha età e l’intelligenza di entrambi è talmente sviluppata che sia l’uno che l’altro sanno quando accelerare e quando gestirsi. Poi hanno piedi e visioni che ti fanno innamorare del calcio. Il campione è quello che decide e Modric e De Bruyne questo hanno fatto e questo continueranno a fare’.”
In sintesi, Prandelli offre un quadro vivido di come il calcio italiano continui a dipendere da figure carismatiche e talenti evergreen, confermando che nel gioco, l’età e il carisma spesso battono l’ingenuità giovanile.

