Grealish all’Everton? Un sollievo per il Napoli e la Serie A
Riccardo Pratesi della Gazzetta dello Sport non usa mezzi termini sul caso Grealish, bollando il suo trasferimento come una fortuna per i club italiani. “I club italiani hanno scansato una mina”, scrive, e ha ragione: un talento puro come Grealish potrebbe disintegrare equilibri già precari in campionato.
Ma andiamo oltre: se al Napoli con Conte fosse arrivato questo “pesce fuor d’acqua in Serie A”, “Talento che sarebbe stato un pesce fuor d’acqua in serie A”, avremmo assistito a un disastro tattico. Pensateci, tifosi: il nostro gioco verticale e aggressivo non si sposa con un giocatore che rallenta tutto.
Proprio come “Al Napoli con Conte per me sarebbe stato una sciagura: non è giocatore di ritmo o gamba, ma di tecnica, da ‘venezia’, che rallenta il gioco invece di andare subito in verticale”. Critiche del genere ci fanno riflettere: meglio un Osimhen che corre o un Grealish che dribbla in un vicolo cieco? Il Napoli ha bisogno di dinamismo, non di estetica fine a se stessa.
Paragoniamo con il passato: giocatori come Higuain hanno funzionato perché portavano velocità e gol, non lentezze inglesi. Forse l’Everton si illude, ma noi napoletani dovremmo brindare a questa “sciagura” evitata – ironia della sorte, un’altra chance per rinforzi veri.
Insomma, appassionati, non piangiamo un “quasi colpo”: concentriamoci su chi sa correre, non su chi passeggia. Avanti Napoli, la lotta è qui!