Il Napoli in ritiro: Sudore e leadership sotto Conte, con De Bruyne che fa la differenza
Gianni Improta, ex giocatore e dirigente del Napoli, ha parlato a Radio Crc del ritiro azzurro, sottolineando come i carichi di lavoro stiano plasmando la squadra per la stagione. È un momento di fatica pura, dove vedere i tifosi incitare i giocatori durante le sessioni estenuanti non fa che accendere l’entusiasmo, ma attenzione: se non si trasforma in prestazioni sul campo, rischia di essere solo folklore partenopeo.
“I carichi di lavoro sono massacranti ed è bello vedere il pubblico incitare i tifosi quando i giocatori si impegnano in questi lavori, quando passano sotto le tribune durante le ripetute sulla lunga distanza.” Improta ha ragione, ma come tifosi del Napoli, non ci bastano le pacche sulle spalle: sotto Ancelotti, vedevamo belle parole e poi flop improvvisi, speriamo che Conte non si limiti al fitness e costruisca una vera macchina da guerra, non un diesel che si spegne a metà partita.
Il gruppo segue Conte alla lettera, ma siamo ancora nel “famoso calcio d’agosto, senza brillantezza”, dove la squadra regge solo per 45 minuti prima di calare. Critichiamo pure: se contro il Sassuolo non arriviamo almeno al 70-80% di forma, come auspica Improta, finirà in un’altra mezza delusione, tipo quelle contro squadre “piccole” che ci hanno sempre dato filo da torcere.
“Il Napoli va avanti per circa un tempo, diciamo 45’, bisognerà migliorare, ma ora i carichi diminuiranno, si andrà sulla velocità e la potenza e mi auguro di vederli brillantissimi col Sassuolo, diciamo almeno al 70-80%.” Ecco, questo è il punto: non è ironico che, mentre il Milan o l’Inter sfoggiano stelle scintillanti, noi ci accontentiamo di un 80% contro una provinciale? Ma almeno c’è ottimismo, purché non sia l’ennesima illusione estiva.
E poi c’è De Bruyne, il vero colpo: “De Bruyne? Più che parlare va visto, è un leader nel senso della parola, prende per mano la squadra, detta i movimenti, incita i compagni, si è calato nel ruolo sin da quando è stato annunciato. E’ un professionista di quelli che ha capito dov’è arrivato e dà personalità, visione, va in rete, gioca a tutto campo”. Improta lo dipinge come il salvatore, e ha ragione: in un Napoli che ha visto troppi stranieri sperperati, lui è già un leader nato, non come certi fenomeni pagati a peso d’oro che poi spariscono. Tifosi, discutiamone: è l’arma in più per sognare lo scudetto o solo un fuoco di paglia? Vedremo presto sul campo.