ForzaNapoli, tifosi! Mentre il nostro SSC Napoli combatte sul campo per la gloria, il presidente AIA Antonio Zappi alza la voce contro la violenza che affligge gli arbitri, ricordandoci che nel calcio, tra rigori rubati e decisioni dubbie, serve più protezione per questi fischietti che a volte sembrano più nemici che alleati. È una battaglia politica che tocca tutti, anche noi partenopei che non ci facciamo problemi a urlare contro l’arbitro di turno. #Napoli #Arbitri #ViolenzaCalcio #SerieA #ProteggereIFischietti (280 caratteri circa).
In un momento di tensioni crescenti nel mondo del calcio, Antonio Zappi, presidente dell’AIA, è intervenuto a Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1 per affrontare il problema della violenza contro gli arbitri. Zappi ha sottolineato l’urgenza di misure più efficaci, evidenziando come l’ordinamento sportivo non basti e sia necessaria una spinta politica per tutelare i direttori di gara.
"E’ in corso una interlocuzione politica. La violenza" contro gli arbitri "già viene contrastata ma l’ordinamento sportivo fatica. Stiamo sostenendo una interlocuzione politica: abbiamo ottenuto ascolto dal ministro Abodi. Noi immaginiamo addirittura di poter far entrare la figura del direttore di gara nel codice penale, nel 583 quater comma 2 del codice penale".
Questa dichiarazione di Zappi sintetizza la frustrazione per un sistema che arranca, con una chiamata alle armi politica per inserire gli arbitri nel codice penale. Come tifosi del Napoli, potremmo riderci su pensando a quanti fischi ci hanno rovinato le partite, ma è un reminder che senza regole severe, il gioco rischia di diventare un casino – e noi vogliamo solo che il campo sia equo, senza favoritismi per nessuno.
"Spero che il Governo abbia realmente a cuore la sorte di Diego Alfonsetti, il ragazzo ieri schierato al derby di Roma al fianco dei nostri arbitri".
Qui Zappi esprime un appello diretto al governo per non ignorare casi come quello di Alfonsetti, esposto ai rischi del mestiere. Per noi napoletani, è un commento che fa riflettere: magari gli arbitri sbagliano, e a volte ce la prendiamo di brutto, ma se non li proteggiamo, chi dirigerà le nostre epiche sfide? È una sveglia per tutti, perché nel calcio, passione e rabbia devono stare nei limiti.