Ieri si è svolta la quarta udienza del processo riguardante la morte di Diego Armando Maradona, avvenuta il 25 novembre 2020, presso il tribunale penale di San Isidro.
Tra i testimoni chiamati a deporre, il chirurgo plastico Colin Campbell, che il giorno della tragedia intervenne su richiesta del pronto soccorso per tentare di rianimare il campione.
Campbell ha dichiarato: “Maradona non mostrava segni vitali da molto tempo. Era deceduto da una o due ore. Non avvertivo né il polso né il respiro. Quando ho chiesto se in casa fosse disponibile un defibrillatore, mi è stato detto…”
La testimonianza di Campbell è stata cruciale per ricostruire le ultime fasi della vita del celebre calciatore, mettendo in luce la mancanza di attrezzature mediche adeguate e le difficoltà incontrate dai soccorritori. La situazione critica è emersa anche dall’assenza di una risposta immediata e dagli sforzi dei presenti nel tentare di rianimare il campione argentino. La ricostruzione degli eventi di quell’infausto giorno continua a tenere alta l’attenzione mediatica su un caso che ha lasciato un vuoto nel mondo del calcio e tra i milioni di fan che Maradona ha saputo conquistare con il suo talento ineguagliabile.
Morte Maradona, si è svolta la quarta udienza: la testimonianza del chirurgo Campbell
Ieri si è svolta la quarta udienza del processo riguardante la morte di Diego Armando Maradona, avvenuta il 25 novembre 2020, presso il tribunale penale di San Isidro. Tra i testimoni chiamati a deporre, il chirurgo plastico Colin Campbell, che il giorno della tragedia intervenne su richiesta del pronto soccorso per tentare di rianimare il campione.
Campbell ha dichiarato: “Maradona non mostrava segni vitali da molto tempo. Era deceduto da una o due ore. Non avvertivo né il polso né il respiro. Quando ho chiesto se in casa fosse disponibile un defibrillatore, mi è stato detto…
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