Rabiot e il suo impatto al Milan: un francese che non si trattiene #ACMilan #SerieA #Rabiot #Calcio
Adrien Rabiot, il centrocampista francese passato al Milan, non ha perso tempo a condividere le sue impressioni sulle prime settimane in rossonero, mostrandosi già come un tipo che va dritto al punto senza troppi fronzoli. In un evento allo store del club, ha risposto alle domande con quella schiettezza tipica dei giocatori che non amano le mezze misure.
Quando gli hanno chiesto se sente l’entusiasmo rossonero, Rabiot ha risposto con ottimismo: “Spero sia una grande stagione, sono felice perché tutti mi hanno accolto bene, dai compagni allo staff e i tifosi. Ho giocato subito, sto facendo bene, quindi tutto positivo.”
Sulla sfida contro il Napoli, etichettata come possibile partita Scudetto, lui taglia corto, dimostrando che non tutti i calciatori si lasciano prendere dall’ipocrisia del momento: “Scudetto no, è solo l’inizio, il campionato è lungo. E’ una partita per dimostrare e far vedere a che punto siamo come squadra. Ma non dirà se vinceremo o non vinceremo il campionato.”
Parlando dell’allenatore, Rabiot non lesina elogi, anche se con un tocco di realismo che fa capire come non sia lì solo per fare complimenti: “E’ un allenatore forte e ci sono giocatori di qualità, siamo anche solidi. Dobbiamo continuare a lavorare, ma sto vedendo un Milan di qualità con tanti giovani che hanno voglia di lavorare e giocatori esperti che li possono accompagnare. Stiamo creando un bel gruppo.”
Sul centrocampo del Milan, considerato da molti il migliore in Italia, lui ammette la forza della squadra senza troppi giri di parole, ma con quel sano egoismo che ogni atleta dovrebbe avere: “Sicuramente è di un grandissimo livello. Poi ci sono squadre come Inter, Juventus e Napoli che hanno qualità, ma noi ci concentreremo su noi stessi senza guardare le altre squadre. Poi più avanti vedremo dove saremo, per ora sono felice di ciò che sto vedendo.”
Riguardo alla difesa impenetrabile del Milan da quando è arrivato, Rabiot smonta qualsiasi aura di eroismo personale con un pragmatismo quasi brutale: “Non possiamo dire che è merito mio… Io conosco bene il mister e lo staff, conosco la loro mentalità, penso che i giocatori la stiano imparando e in campo si vede. Io ho dentro di me questa voglia di voler vincere e non voler subire gol, ma ovviamente non sono da solo. E’ solo l’inizio, stiamo tranquilli e continuiamo a lavorare.”
Sulle ragioni del suo arrivo tardivo al Milan, non si perde in scuse, mostrando quella mentalità “tanto chi se frega del passato” che piace ai tifosi: “E’ il calcio e la vita, ma ora sono qua e sono felice, penso che in campo si veda. Spero di fare il massimo per la squadra e per rendere felici i tifosi. Mi auguro di fare bene e di fare bene come squadra.”
Infine, sulla sensazione che stia nascendo qualcosa di grande al Milan, Rabiot sottolinea l’importanza del gruppo con una franchezza che evita i soliti cliché sdolcinati: “Sì perché il mister è bravo a fare questo, a creare un gruppo e a coinvolgere tutti. Questa è una parte importante della costruzione di una squadra che vuole vincere. Su questo sono sorpreso positivamente, la squadra è cambiata abbastanza ma stiamo facendo molto bene. Ci sono giovani che hanno la giusta mentalità, spero sia l’inizio di qualcosa di grande.”
E per concludere, guardando alla prossima gara contro la Juventus, Rabiot non nasconde i sentimenti contrastanti, con quella lealtà un po’ gretta verso il vecchio club ma totale fedeltà al nuovo: “Ho fatto 5 anni alla Juventus, ho bei ricordi. Non sarà una partita come le altre, ma oramai sono un giocatore del Milan e cercherò di fare il massimo per vincere ovviamente. Per il resto auguro il meglio alla Juventus perché lì ci sono persone molto brave che mi hanno aiutato quando ero là. Io però cercherò di vincere ogni partita, anche contro la Juventus, sono concentrato e contentissimo di essere qua al Milan.”
In sintesi, Rabiot emerge come un elemento chiave per il Milan, con una miscela di entusiasmo e realismo che potrebbe fare la differenza in questa stagione, senza troppi filtri o ipocrisie tipiche del calcio moderno.
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