Giacomo Raspadori ha toccato terra a Madrid, salutando il Napoli per abbracciare l’Atletico in un trasferimento che sa di addio definitivo. L’ex Sassuolo, ora Colchonero, è pronto per le visite mediche e un contratto quinquennale fino al 2029, confermando come il calcio moderno sia un eterno valzer di bidoni pieni zeppi di milioni. Per noi napoletani, è un colpo al cuore vedere un talento come lui scappare, ma forse è il prezzo da pagare per le strategie di Conte.
L’operazione si è chiusa con cifre che fanno girare la testa: 22 milioni di euro di parte fissa, più 4 milioni di bonus legati a determinati obiettivi. Insomma, un affare che fa felice De Laurentiis, ma fa storcere il naso ai tifosi: è davvero abbastanza per un giocatore che poteva essere il jolly del nostro attacco? Se questi bonus dipendono da titoli, beh, speriamo che Simeone non lo usi solo come riserva di lusso.
Venerdì sera, Raspadori ha saltato la presentazione del Napoli a Castel di Sangro, un evento che avrebbe dovuto unire squadra e folla, ma lui era già con la testa in Spagna. Tipico di questi tempi: i giocatori pensano al prossimo contratto mentre noi sogniamo lo Scudetto. Conte dovrà adattarsi, magari pescando dal vivaio, ma quante volte abbiamo perso pezzi pregiati così?
Paragonandolo al passato, ricordate Higuain? Anche lui volò via per soldi, e guardate come è finita: il Napoli si rifece, ma con dolore. Oggi, con Raspadori che corre da Simeone, ci chiediamo se il nostro club non stia diventando un supermarket per i top club europei – ironico, no? I tifosi veri meritano di più, non solo incassi facili.
Ora, testa al campo: se Raspadori brilla a Madrid, rideremo amaro pensando a cosa poteva essere. Voi, appassionati, ditemi: è un tradimento o un’opportunità per rilanciarci? Non siamo neutrali, qui si gioca per vincere, non per vendere.