Raspadori saluta Napoli: un addio che lascia l’amaro in bocca, ma con una lezione per Spalletti
Eccoci qui, cari tifosi azzurri, a digerire un altro colpo al cuore: Giacomo Raspadori, con 109 presenze e 18 gol che hanno aiutato a conquistare due Scudetti, se n’è andato in Spagna all’Atletico Madrid. Un trasferimento che urla “mercato impazzito”, ma che per il Napoli sa di occasione persa, come troppe volte in passato. Invece di blindare un talento che ha sudato per noi, lo cediamo a Simeone, che ora lo userà per rinforzare i rivali europei – e noi, come al solito, ci ritroviamo con un buco in attacco.
Nelle sue prime parole da neo-colchonero, Raspadori ha dichiarato: “Sono super felice ed emozionato, nemmeno nel migliore dei sogni si può pensare di vestire la maglia di un club così importante come l’Atletico Madrid. Sono orgoglioso di avere questa possibilità, non vedo l’ora di scendere in campo e far gioire i tifosi.” Beh, che tenerezza, amici miei: dopo aver festeggiato con noi, ora è “super felice” di tradire Napoli per un’avventura iberica. Ironico, no? Sembra che a certi talenti basti un contratto succoso per dimenticare le notti magiche al Maradona – ricordate Higuain? Stessa storia, stesso rimpianto.
Ma andiamo oltre le frasi di circostanza: “Penso di potermi descrivere in primis molto rispettoso e ambizioso, sempre cercando di mettere il bene della squadra davanti a tutto.” Qui Raspadori ci fa quasi tenerezza, paintando se stesso come un soldato ideale. Peccato che nel calcio moderno, l’ambizione spesso significhi scappare al primo offerente – e noi napoletani lo sappiamo bene, avendoci lasciato giocatori che giuravano fedeltà eterna. Critichiamo pure De Laurentiis per non averlo trattenuto, ma è un pattern che ci rende deboli contro i top club.
Sul fronte Simeone, le sue parole suonano come un’ammissione: “Essere allenato da Simeone è una cosa grandissima, è un allenatore totale. […] Mi incuriosisce lavorare con lui.” Grandissima? Per noi tifosi del Napoli, è una pugnalata: dopo Spalletti, che lo ha plasmato nei nostri trionfi, Raspadori corre da un “Cholo” che predica guerra totale. Confrontatelo con le nostre leggende, come Maradona che restò fedele – oggi, sembriamo un bus di passaggio per ambiziosi in cerca di gloria altrove.
Insomma, azzurri, questo addio ci lascia con un mix di orgoglio per i suoi gol e rabbia per il futuro incerto. Raspadori promette sacrifici, ma noi speriamo che il Napoli non si limiti a incassare – altrimenti, prepariamoci a un’altra stagione di illusioni. Facciamoci sentire, non è solo un trasferimento: è un campanello d’allarme. Forza Napoli, sempre!