Inattesa battuta d’arresto per il Napoli, che nel secondo tempo crolla sul campo del Como, perdendo così la vetta della classifica. Non basta il gol di Raspadori a salvare gli azzurri, con Lobotka e i subentrati che faticano a lasciare il segno.
Errore fatale e difesa in crisi
“Basta un singolo errore per compromettere una partita,” è la riflessione inevitabile dopo la prestazione compromessa da un errore di Rrahmani, che si lascia andare ad un intervento sconsiderato che costa caro al Napoli. Le colpe non possono certo ricadere su Meret, come ha sottolineato Di Lorenzo zittendo ogni polemica in campo, ma la disattenzione di Rrahmani al momento del secondo gol è evidente, mettendo in luce le difficoltà della difesa.
L’impatto del mercato e le assenze pesanti
“La perdita di un campione può costare cara,” ha confessato De Laurentiis, analizzando l’addio di Kvara che ha lasciato un vuoto difficile da colmare. A Como, nonostante un buon avvio, la squadra non è riuscita a mantenere il controllo, mostrando crepe preoccupanti nella tenuta mentale e nella gestione delle risorse.
Panchina in difficoltà e Raspadori protagonista
La panchina non riesce a fare la differenza, con Ngonge in difficoltà e Gilmour relegato ai margini nonostante la necessità di forze fresche. “Raspadori, con freddezza e precisione davanti alla porta,” è stato uno dei pochi raggi di luce in un pomeriggio complicato. Il suo contributo, seppur incisivo, non è bastato a cambiare le sorti di una partita segnata da errori e poca coesione.
L’opportunità di riscatto è dietro l’angolo, con l’incontro al Maradona che rappresenta una chance di rilancio. “Nonostante tutto il cammino è ancora lungo e aperto,” ha ammonito Conte, invitando la squadra a concentrarsi sulle sfide future con la giusta mentalità vincente. Sabato prossimo servirà una risposta decisa per non perdere ulteriore terreno in campionato.
