Gli arbitri di Serie A sono sempre più esposti al rischio di infortuni a causa dei ritmi frenetici delle partite, influenzando non solo il loro stato fisico ma anche il portafoglio. ‘Le partite ogni tre giorni incidono anche sui muscoli degli arbitri, sempre più simili a quelli dei calciatori’, riporta l’edizione odierna de La Repubblica. A differenza dei calciatori, però, per gli arbitri l’impossibilità di scendere in campo si traduce in una perdita economica significativa.
Pressione Fisica ed Economica
Essere arbitro non è solo una questione di mantenere l’integrità del gioco, ma c’è anche una forte componente economica legata alla loro presenza in campo. ‘Una parte del loro incasso dipende dalle partite che arbitrano: 4mila euro per ogni direzione in campo, circa 1700 euro se vai al monitor’. Questo meccanismo rende fondamentale riuscire a gestire la propria condizione fisica, pena una riduzione delle entrate personali.
Aumento degli Infortuni
La nuova stagione sembra più impegnativa che mai per i direttori di gara. ‘La certezza è che, quest’anno, la quota infortuni sia nettamente sopra’. Con i ritmi intensi e l’eterno impegno di assicurare prestazioni al top, gli arbitri si trovano di fronte a nuove sfide, sia in campo che fuori.
Anche gli arbitri si infortunano. Ma, a differenza dei calciatori, se loro si fermano perdono dei soldi.
Repubblica – L’epidemia infortuni colpisce anche gli arbitri, ma se si fermano perdono soldi
Anche gli arbitri si infortunano. Ma, a differenza dei calciatori, se loro si fermano perdono dei soldi. E’ quanto scrive l’edizione odierna de La Repubblica: “Le partite ogni tre giorni incidono anche sui muscoli degli arbitri, sempre più simili a quelli dei calciatori. Solo che, a differenza dei giocatori, per un arbitro non poter scendere in campo equivale a perdere soldi. Una parte del loro incasso dipende dalle partite che arbitrano: 4mila euro per ogni direzione in campo, circa 1700 euro se vai al monitor.
La certezza è che, quest’anno, la quota infortuni sia nettamente sopra…
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