Nel programma radiofonico “1 Football Club” trasmesso su 1 Station Radio, abbiamo ascoltato le parole di Adrian Ricchiuti, allenatore ed ex calciatore del Genoa e del Catania, tra le altre squadre.
© Immagine di Federico De Luca
Nel programma radiofonico “1 Football Club” trasmesso su 1 Station Radio, abbiamo ascoltato le parole di Adrian Ricchiuti, allenatore ed ex calciatore del Genoa e del Catania, tra le altre squadre.
Messi è il principale candidato per vincere il prossimo Pallone d’Oro?
“Penso che dimostri ancora di essere il migliore in assoluto. Fa cose straordinarie, come nell’ultima partita con la Selezione. Credo sia giusto permettergli di concludere brillantemente una carriera straordinaria. È stato il leader della nazionale argentina nella vittoriosa Coppa del Mondo in Qatar. Quindi, lui merita il riconoscimento più degli altri.”
Il Napoli può ripetere il successo della scorsa stagione in Champions League?
“Dico sempre che è difficile ripetere un anno come quello appena trascorso. Auguro al Napoli di vincere lo scudetto e andare avanti in Europa. Tuttavia, molte cose sono cambiate, soprattutto nella mentalità dei giocatori. Quando arriva un nuovo allenatore, qualcosa cambia sempre. Inoltre, bisogna considerare come le squadre avversarie in campionato abbiano contribuito alla vittoria degli azzurri in Serie A. La situazione è quindi diversa quest’anno.”
Che tipo di partita si aspetta tra Genoa e Napoli?
“Affrontare il Genoa sarà estremamente difficile, soprattutto a Marassi. I rossoblù non hanno ancora mostrato tutto il loro potenziale. Tuttavia, il Napoli è ancora molto superiore, sulla carta, rispetto ai liguri.”
Quanto può essere importante Retegui per il Genoa e la Nazionale?
“È un giocatore importante, ma stiamo mettendo troppe aspettative su di lui. Viene dall’Argentina, ma non da una squadra di primo piano. Prima di poter dire che è un super attaccante, dobbiamo aspettare. Se gli concediamo il tempo di adattarsi al calcio italiano, può fare bene.”
Quanto è cresciuto il calcio sudamericano rispetto a quello italiano?
“Il 99% dei giocatori argentini gioca all’estero. Quello che conta è l’attaccamento alla maglia. Per noi argentini, la nazionale è sacra. Scaloni è stato bravo a costruire un gruppo straordinario e a scegliere persone prima che calciatori. Per quanto riguarda gli Azzurri, devono ancora crescere. È un lavoro su cui Spalletti dovrà lavorare molto.”
Qual è il ruolo che può interpretare Giovanni Simeone in questa stagione?
“Può dare molto al Napoli, ma ha davanti a sé un mostro del calcio come Osimhen. Tutti gli attaccanti del Napoli avranno difficoltà a trovare spazio. Simeone è una punta centrale, al massimo una seconda punta. Dipende molto dal modulo che Garcia preferirà, anche se in attacco c’è spazio solo per un calciatore… Se fossi l’allenatore, non toglierei mai dal campo un giocatore come Victor Osimhen.”
Qual è il ruolo più adatto a Giacomo Raspadori?
“In Serie A ho giocato a centrocampo, facendo da collegamento tra l’attacco e il centrocampo. Raspadori ha giocato proprio in quella zona del campo. Sarà fondamentale trovare le giuste misure e adattarsi alle esigenze della squadra, ma potrebbe perdere la stessa lucidità che avrebbe se giocasse nel suo ruolo naturale. Tuttavia, non lo vedo adatto a sostituire Politano e Kvaratskhelia sulle fasce. Non potrebbe godere della stessa freschezza e perderebbe l’impatto che invece ha quando gioca vicino alla porta.”
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