Giovanni Simeone, attaccante della SSC Napoli, ha condiviso alcuni aneddoti legati alla sua scaramanzia e ai rituali pre-gara. Durante un’intervista per il format “Drive&Talk”, ha raccontato di come in passato fosse molto fissato con la scaramanzia, ma che con il tempo ha imparato a distaccarsene. Ad esempio, racconta di come un tempo si sentisse bloccato se non riusciva a completare un certo numero di palleggi prima di una partita, convinto che ciò influenzasse il suo rendimento in campo. Tuttavia, grazie all’intervento di uno psicologo, ha capito che queste credenze erano infondate e che doveva liberarsi da tali vincoli mentali per poter giocare al meglio.
Simeone ha anche rivelato particolari rituali che ha seguito durante la scorsa stagione, quando la sua squadra stava lottando per lo scudetto. Tra questi, indossare mutande particolari da Champions League e le stesse scarpe in determinate occasioni. Tali gesti, seppur simbolici, facevano parte del suo repertorio di scaramanzie per cercare di attirare la fortuna e ottenere successo in campo.
La scaramanzia di Giovanni Simeone
Durante l’intervista, Giovanni Simeone ha raccontato di come la scaramanzia abbia avuto un ruolo importante nella sua vita di calciatore. In passato era solito seguire particolari rituali pre-gara, convinto che ciò potesse influenzare positivamente le sue prestazioni in campo. Tuttavia, con il tempo ha imparato a distaccarsi da queste credenze e a focalizzarsi di più sulle proprie capacità atletiche e mentali.
I “rimedi” della nonna e i timori pre-gara
Uno degli aspetti interessanti emersi dall’intervista di Giovanni Simeone è il rapporto con la scaramanzia e i timori pre-gara. Spesso, i calciatori ricorrono a piccoli rituali o gesti apotropaici per cercare di controllare l’ansia e la tensione che precedono una partita importante. Tuttavia, come dimostra Simeone, è fondamentale saper bilanciare la scaramanzia con la razionalità e la fiducia nelle proprie capacità per poter ottenere risultati positivi sul campo.
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