Arbitri nel caos: Rocchi ammette sbagli ma pretende garbo. #SerieA #Var #Calcio #Protesteanzi
Gianluca Rocchi, designatore arbitrale, ha rotto il silenzio sulle polemiche del weekend, mostrando un po’ di quella rigidità tipica di chi difende il fortino arbitrale, ma ammettendo pure che a volte i fischietti sbagliano come un ubriaco al volante. In una chiacchierata su Dazn, ha evitato di approfondire le lamentele degli allenatori, “Non commento mai le proteste degli allenatori, che abbiano torto o ragione, e tra l’altro nel caso specifico Tudor ha anche ragione: ma per noi e’ fondamentale usare termini corretti, non eccessivi. Ribadisco la nostra richiesta di collaborazione, in questo senso, oppure diventa una gazzarra”.
Il tecnico in questione, dopo la partita, non era certo tenero, definendo la situazione una “vergogna”, specialmente per il rigore dato al Verona e il rosso mancato a Orban. Rocchi non ha girato intorno al problema, puntando il dito contro gli errori dell’arbitro Rapuano e del duo al Var, composto da Aureliano e Massa. Sul rigore, ha chiarito che “il fallo di Joao Mario? Non e’ corretto fare paragoni con un’altra partita, la dinamica e’ diversa”, mentre per il mancato rosso ha sbottato: “Decisione da prendere direttamente in campo, e al Var hanno liquidato troppo in fretta la questione”. Insomma, un’ammissione che fa capire come il Var a volte sia più un casino che una soluzione.
Passando ad altri match, come Napoli-Pisa, Rocchi ha analizzato freddamente un episodio chiave: “era da rigore il fallo di De Bruyne su Liers, non concesso dall’arbitro Crezzini per un precedente mani del giocatore del Pisa ‘non punibile'”. È un reminder che gli arbitri non sono infallibili, e forse dovrebbero smettere di giocare a nascondino con le regole, lasciando i tifosi a imprecare contro lo schermo. In fondo, nel mondo del calcio, dove tutti urlano al complotto, una dose di onestà come questa da Rocchi è rara, ma non basta a spegnere le fiamme delle polemiche.