lunedì, Settembre 16, 2024
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Rodri: “Simeone mi ha insegnato ad essere astuto. Guardiola si evolve più velocemente del calcio stesso.”

Rodri, il mediano spagnolo in lizza per il Pallone d’Oro, ha condiviso i suoi pensieri su due degli allenatori che hanno avuto un impatto significativo sulla sua carriera: Diego Simeone e Pep Guardiola. In una lettera aperta pubblicata su ‘The Players Tribune’, Rodri ha svelato al mondo le lezioni apprese dai due leggendari allenatori che lo hanno guidato prima all’Atletico Madrid e poi al Manchester City.

Il rapporto con Diego Simeone

Rodri riflette sul periodo passato sotto la guida di Diego Simeone all’Atletico Madrid, attribuendogli il merito di avergli insegnato l’importanza di una mentalità agguerrita in campo. Il calciatore ha dichiarato: “Con Simeone ho imparato cosa significa essere cattivo e bastardo in campo. Far vivere male l’altra squadra per 90 minuti.”

Queste parole mettono in luce l’approccio rigido e inflessibile di Simeone, che ha modellato Rodri in un giocatore tenace, pronto a combattere ogni minuto di ogni partita. La disciplina e il rigore tattico inculcati da ‘El Cholo’ hanno contribuito a fortificare il carattere del giovane centrocampista, aiutandolo a emergere nel competitivo scenario calcistico internazionale.

L’influenza di Pep Guardiola

Nel passaggio al Manchester City, Rodri si è trovato sotto la guida di un altro gigante del calcio, Pep Guardiola, noto per il suo stile di gioco fluente e strategicamente complesso. Parlando del suo attuale allenatore, Rodri ha espresso grande apprezzamento per la filosofia di gioco di Guardiola e la sua capacità di leggere e anticipare ogni momento della partita.

La transizione da Simeone a Guardiola ha offerto a Rodri una prospettiva unica sul calcio, permettendogli di sviluppare un equilibrio perfetto tra aggressività e intelligenza tattica. Guardiola ha affinato le abilità tecniche di Rodri, trasformandolo in un centrocampista moderno capace di dominare sia in fase difensiva che offensiva.

Nella lettera, Rodri non solo ha omaggiato i suoi allenatori, ma ha anche offerto uno spaccato affascinante del suo viaggio nel mondo del calcio, descrivendo le varie tappe della sua carriera che lo hanno condotto ad essere candidato al Pallone d’Oro.

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