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Sabatini: Spalletti se ne va dall’Italia da gigante e ecco perché Ranieri ha detto no

Quando il calcio italiano perde un pezzo grosso: Walter Sabatini non risparmia critiche e lodi pungenti al tecnico azzurro #calcioitaliano #Spalletti #Nazionale

Walter Sabatini, ex direttore sportivo della Roma, ha deciso di rompere il silenzio e parlare apertamente dopo la conclusione dell’esperienza alla guida della Nazionale. Il suo giudizio non è un semplice elogio di circostanza, ma un confronto diretto con il reale stato delle cose.

In modo chiaro e senza giri di parole, Sabatini ha definito l’allenatore azzurro come "una figura che ha lasciato il segno, ma non senza qualche sbavatura". Del resto, non si possono nascondere sotto il tappeto quei momenti in cui le scelte e i risultati hanno fatto discutere tifosi e addetti ai lavori.

È evidente che l’ex dirigente abbia riconosciuto al coach un merito importante, affermando che "ha saputo tenere unito un gruppo non semplice, dando una prospettiva tattica interessante". Però, come spesso accade in questi casi, l’esito finale sembra un compromesso tra ciò che si sperava e la realtà dei fatti.

Lo stesso Sabatini ammette con una punta di sarcasmo che, forse, "la Nazionale meritava qualcosa di più, ma non si può avere tutto dalla vita". Un modo per dire che le aspettative erano alte e che, alla resa dei conti, è mancato quel salto di qualità decisivo.

Infine, un pensiero pungente che lascia intendere come la qualificazione e la permanenza al timone della squadra non siano state una passeggiata: "essere CT dell’Italia non è una poltrona comoda, e chi pensava il contrario si sbagliava di grosso".

Un giudizio netto, che evita il politically correct e mette in luce i pregi e difetti di un percorso importante ma non esente da ombre e critiche.

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