Sacchi elogia il Napoli come la squadra più europea d’Italia, ma c’è un grosso punto interrogativo #Napoli #ChampionsLeague #Sacchi #CalcioItaliano
Arrigo Sacchi, l’ex maestro del calcio, non ha risparmiato parole di lode per il Napoli, definendolo senza mezzi termini la formazione più “europea” in Italia. In un’intervista schietta, ha ammesso candidamente ciò che molti già pensano: i partenopei sono quelli con le carte in regola per puntare allo scudetto. Ma andiamo al dunque, senza troppi giri di parole: “Considero il Napoli la squadra più europea che ci sia in Italia. E non ho mai fatto mistero del fatto che i partenopei siano i più attrezzati per la corsa scudetto. Adesso che comincia la Champions League, e che la prima partita vedrà i ragazzi di Antonio Conte impegnati in trasferta a Manchester contro il City del maestro Guardiola, scorro tutto il calendario del Napoli e dico chiaramente che questa volta ce la può fare a superare il primo turno. Credo che Conte abbia fatto un ottimo lavoro psicologico, evitando cali di tensione dopo la conquista dello scudetto. Adesso si tratta di mettere tutte le conoscenze e tutte le energie dentro la valigia e portarle in giro per l’Europa. Il gioco c’è, il Napoli pressa in zona offensiva, ha coraggio, non si spaventa di fronte a nessun avversario e mi aspetto che non lo faccia nemmeno a Manchester. Il carattere è solido, la squadra ha pochi momenti di buio e, in ogni caso, riesce sempre a trovare le risorse per tornare in piedi.”
Tuttavia, Sacchi non è solo rose e fiori; c’è un aspetto che lo rende un po’ scettico, e non si tratta di menare il can per l’aia. Parla apertamente di un’incognita legata all’ambiente, quasi come se volesse dire: “Vediamo se reggono la pressione senza fare figuracce”. Secondo lui, il vero problema è l’inesperienza a certi livelli: “C’è un solo interrogativo e riguarda l’esperienza, che a livello internazionale può fare la differenza. Il Napoli non ne ha molta, anche se tanti giocatori hanno frequentato le grandi manifestazioni come De Bruyne, McTominay o Hojlund. È l’ambiente a non essere abituato a giocare certe partite, a vivere certe notti. Ecco allora che Conte, oltre ad allenare i calciatori, dovrà allenare anche il pubblico, fare in modo che viva con entusiasmo questa avventura e che non si deprima se, per caso, s’incappa in qualche scivolone. L’aiuto del pubblico è fondamentale quando si corre per un posto nobile in Europa”.
In sintesi, Sacchi dipinge il Napoli come una squadra tosta, pronta a sfidare chiunque, ma con quel tocco di inesperienza che potrebbe rovinare la festa. Se Conte riesce a tenere tutti con i piedi per terra, chissà, magari quest’anno non sarà solo aria fritta.