Fabiano Santacroce analizza Napoli-Fiorentina: una sfida tra solidità e scaramanzia #Napoli #Fiorentina #CalcioItaliano #IntervistaEsclusiva
L’ex difensore del Napoli, Fabiano Santacroce, ha condiviso le sue riflessioni su Radio FirenzeViola durante il programma “I tempi supplementari”, focalizzandosi sulla prossima sfida tra Napoli e Fiorentina al Franchi. Santacroce ha descritto la Fiorentina come una formazione robusta, elogiandone la stabilità gestionale e definendola una squadra di alto livello.
Quando gli è stato chiesto se si parla di scudetto nell’ambiente del Napoli, nonostante i recenti rinforzi, Santacroce ha risposto con un tocco di realismo: “Non se ne parlerà mai nell’ambiente nonostante i rinforzi. C’è tantissima scaramanzia, anche se inizia ad essere una cosa normale perché in dieci anni il presidente ci ha abituati benissimo a parte qualche scivolone”.
Passando a un’ipotetica mossa tattica, Santacroce ha indicato chi potrebbe togliere al Napoli per bilanciare le forze: “Ne ha tanti il Napoli e la forza è nel gruppo. Forse McTominay che è stato tra i migliori ed ha iniziato bene, è difficile da contenere”.
Sul dibattito riguardo alla Serie A, spesso criticata come un “cimitero degli elefanti” per i giocatori esperti, Santacroce ha ribaltuto la narrazione con un’argomentazione diretta: “No, sono giocatori forti che possono ancora giocare per anni. Ci arrivano perché i club di A non possono investire come all’estero. La serie A ha un livello difficilissimo, per molti noiosa perché è più tattica ma guardando i gol che vengono presi in Premier o Liga da difensore mi viene da vomitare”.
Rievocando aneddoti personali, Santacroce ha espresso un’affinità per le partite contro la Fiorentina: “Le partite con la Fiorentina mi sono sempre piaciute e sono sempre un po’ stato tifoso viola se non altro per i tre anni condivisi a Brescia con Viviano e per i ricordi di Batistuta”.
Infine, commentando la scelta di Comuzzo, un giocatore che aveva attirato l’interesse del Napoli, di non trasferirsi in Arabia, Santacroce ha sottolineato l’importanza della passione nel calcio: “Si perché esci fuori dal campo, per chiunque ha passione per il gioco non pui andare là. Ma anche qui magari aumenterà l’ingaggio qui viste le offerte che ha avuto, ha la Nazionale da conquistarsi e tutta la carriera davanti”. Questa decisione evidenzia come il calcio d’élite richieda dedizione, anche di fronte a opportunità lucrose che potrebbero distrarre dal vero spirito del gioco.