Il gesto offensivo di Sarri nei confronti di un signore che, pare, l’abbia insultato per non aver ottenuto una foto concessa dal coach dei biancocelesti, continua a suscitare dibattito.
Maurizio Sarri, allenatore della Lazio, ha risposto con un gesto offensivo (dito medio) a un signore che – secondo quanto dichiarato da lui stesso – lo aveva insultato. Questo episodio continua a far discutere soprattutto perché è sempre necessario evitare comportamenti volgari e provocatori. Non si può certo dire che “anche questo è il calcio” perché si tratta di concetti primitivi. I “tifosi” di qualsiasi squadra dovrebbero evitare di andare in stazione o negli aeroporti per “accogliere” gli avversari in modo negativo. Se proprio vogliono farlo, non possono pretendere di avere la certezza di ottenere foto e autografi, perché eventuali rifiuti vengono sempre recepiti male e la mancanza di educazione che ne deriva è sempre ignobile.
A proposito di questo argomento, è molto interessante l’approfondimento di Michele Sibilla, giornalista, che ha ricevuto un video relativo a quanto accaduto: “In un contesto, come quello del calcio, che è spesso ipocrita, la sincerità, anche se espressa attraverso gesti riprovevoli e poco educati, sembra quasi un desiderio, una speranza per la normalità.
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E ha concluso: “In fin dei conti, Sarri rimane un grandissimo allenatore, colui che ci ha regalato il calcio più bello mai visto a Napoli, colui che è stato privato, insieme a tutta la squadra azzurra e a tutti noi, di uno scudetto strameritato e conquistato sul campo, nonostante qualche miserabile sfoghi la propria mediocrità, umana e professionale, contro l’allenatore laziale. Dall’altra parte, invece, continueranno a lodare grandi allenatori, che però hanno fallito a Napoli, dimostrando così un netto senso d’inferiorità e una servile sottomissione, che rasenta la peggiore prostituzione morale e intellettuale”.

