Sarri e i tifosi della Lazio: un amore viscerale che fa riflettere, tra vecchie glorie e sconfitte fresche #Lazio #Derby #CalcioPassionale
Maurizio Sarri, ora alla guida della Lazio, ha toccato corde profonde durante una conferenza stampa, ricordando i suoi tifosi con un mix di ammirazione e realismo crudo. Parlando di loro, non ha esitato a paragonare il loro affetto a quello che ha vissuto altrove, dipingendo un quadro dove la pazienza e la devozione regnano, ma non senza qualche spina. È quel tipo di amore che, diciamolo, nel calcio moderno è quasi una rarità – un attaccamento viscerale che fa impallidire le storie di fedeltà altrove.
In particolare, Sarri ha sottolineato: “Nella stragrande maggioranza, i tifosi della Lazio sono persone molto pazienti. Poi ci può essere una frangia più piccola, ma nella stragrande maggioranza è così. Li accomuna un amore smisurato per questa maglia, un amore che io, in tanti anni di carriera, ho visto solo qui e a Napoli. E questo è il motivo per cui ti dico che da fuori è difficile capire, ma quando ci sei dentro, lo impari. E questo è il vero motivo: vedi proprio un attaccamento, un amore viscerale verso questa maglia. E questo, secondo me, è importantissimo, sarebbe fondamentale riuscire a trasmettere ai giocatori questo senso di appartenenza. Nel calcio attuale non è qualcosa di estremamente semplice, però sarebbe molto importante e gradito”.
Passando alla disfatta recente, dopo la sconfitta nel derby contro la Roma, Sarri non ha nascosto il suo disappunto, analizzando la partita con un’onestà brutale che sa di stile vecchio stampo.
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E in conferenza, ha aggiunto con quella franchezza tipica: “Prima dell’errore di Tavares non avevamo concesso tiri in porta, abbiamo avuto tante occasioni. Poi dopo le occasioni abbiamo sbandato per dieci minuti. Nella ripresa abbiamo sprecato occasioni nitide: ci rimane il rammarico, abbiamo perso concedendo poco agli avversari. La superficialità è il nostro limite, oggi potevamo essere pericolosi ma perdiamo per questi episodi. Come a Sassuolo sull’angolo, oggi che non si è riusciti a uscire sulla sinistra.. pure due espulsioni. Questo è il limite, può essere un problema. Contraccolpo? Non lo so, domenica abbiamo un solo centrocampista a disposizione. Perdere un derby fa male, perché guardi gli altri esultare e tu pensi di aver deluso il tuo popolo. Spero faccia male anche ai calciatori”.
Questo affondo di Sarri non fa che evidenziare come, nel mondo del calcio, l’emotività dei tifosi e le pressioni sul campo siano intrecciate in modo ineluttabile, un mix che può ispirare o distruggere. È un reminder schietto che, dietro le luci dei riflettori, c’è un gioco crudo dove l’amore per la maglia deve scontrarsi con la realtà dei risultati.