Totò Schillaci, indimenticabile protagonista del Mondiale di Italia ’90, ha ricordato in un’intervista con Askanews il periodo che ha preceduto la sua convocazione in Nazionale, offrendo un affascinante spaccato della sua carriera. Durante il racconto, ha svelato come nella sua ascesa calcistica ci siano stati vari momenti difficili ma anche gratificanti.
H3: Dai Primi Passi a Messina alla Serie C
Schillaci ha condiviso come il suo percorso calcistico sia stato costellato di sacrifici. “Per arrivare a certi traguardi servono grandi sacrifici. Quando giocavo a Messina ho preso anche botte: c’erano giocatori più grandi di me e a volte prendevo sculacciate, portavo le borse dei calciatori più affermati. Io ero un ragazzino, dunque mi adattavo, mi toccava”.
La sua carriera iniziò a Messina, una squadra di Serie C, dove ebbe modo di dimostrare il suo talento vincendo due campionati e diventando capocannoniere. Questi successi gli aprirono le porte delle serie maggiori, rendendolo un giocatore molto ricercato da vari club italiani.
H3: La Scelta della Juventus
Alla fine del suo percorso a Messina, Schillaci ricevette diverse proposte. “C’è stato un bel percorso da Messina, in Serie C, dove ho vinto due campionati, sono stato capocannoniere, poi alla fine c’è stata questa richiesta della Juventus. In realtà tante squadre mi volevano, ovvero Napoli, Torino e diversi altri club”.
Nonostante l’interesse del club partenopeo, Schillaci optò per la Juventus, dove divenne uno dei giocatori più rispettati e riconosciuti del calcio italiano. La scelta di indossare la maglia bianconera segnò una svolta significativa nella sua carriera, preparandolo per il ruolo da protagonista che avrebbe poi ricoperto nel mondiale di Italia ’90.