Scuffet si inserisce nel Pisa e non dimentica il baccano napoletano: un portiere che sa come gestire la pressione! #PisaCalcio #CalcioItaliano #TifosiFeroce
Simone Scuffet, portiere del Pisa, ha rotto il ghiaccio al Media Day del club, senza tanti giri di parole e con quel tocco di realismo che fa storcere il naso ai più sensibili. In un mondo del calcio dove tutti fingono di essere amici, lui ammette che la concorrenza è solo una scusa per non annoiarsi, e chi se ne frega se qualcuno la vede come un gioco sporco.
“Sono entrato in un gruppo importante, si sta bene qui. Qualcuno già lo conoscevo, qualcun altro no. Con Nicolas avevo già lavorato a Udine, Adrian (Semper, ndr) lo avevo solo affrontato da avversario. La concorrenza fa parte del gioco”.
Quando si arriva al suo passato a Napoli, Scuffet non si trattiene e spara dritto: per lui, tornare lì non è solo nostalgia, ma una lezione di vita cruda. In un calcio dove i trofei sembrano tutti uguali, lui sottolinea come vincere uno Scudetto a Napoli sia un’esagerazione epica, con tifosi che trattano il campo come un’arena gladiatoria – e chissenefrega se gli altri lo trovano un po’ troppo intenso.
“L’esperienza è stata breve, però mi ha lasciato tanto, con la gioia dello Scudetto. E quando si dice che vincerne uno lì vale come dieci, è vero: la tifoseria dà veramente tanto. Stare tutti i giorni lì insegna sempre qualcosa di nuovo. Penso che sia più bello giocare contro una squadra così importante invece di andare a giocare dove ci sono meno tifosi. Noi cerchiamo il massimo livello e Napoli lo è”.
Insomma, Scuffet dimostra che nel calcio di oggi, tra gruppi affiatati e folle scatenate, non c’è spazio per i deboli di cuore – e forse è proprio questo il bello, o il brutto, a seconda di come la si vede.