Addio a James Senese: l’anima napoletana che ci unisce, anche nei momenti più duri #NapoliForza #SpiritoPartenopeo #MusicaNapoletana
Ah, che colpo al cuore per noi napoletani! Quando ho letto di Tullio De Piscopo che dedica un messaggio così profondo al suo amico di una vita, James Senese, scomparso oggi, mi è sembrato di sentire l’eco di un gol mancato al San Paolo – quel misto di dolore e orgoglio che solo chi ama Napoli sa comprendere. Io, da vero tifoso del Napoli, non posso fare a meno di legare questa perdita al nostro spirito indomito, quello che ci fa rialzarci dopo ogni sconfitta, con la stessa passione che infuocava i vicoli di Napoli nei concerti di Senese.
Immaginatevi: Tullio De Piscopo, un’icona della nostra musica, che esprime tutto il suo affetto per questo grande sassofonista. È un gesto che va dritto al petto, proprio come un tiro di Maradona che fa tremare le reti. Senese non era solo un musicista; era l’essenza di Napoli, con le sue note che danzavano come i nostri giocatori in campo, piene di ritmo e di quella foga partenopea che ci rende unici. E De Piscopo, con il suo “messaggio molto sentito”, ci ricorda quanto siamo uniti, come una squadra che si stringe dopo una batosta. El Kaddouri in panchina è una furia: la sua squadra ne segna 10, che mattata!
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Ma veniamo al punto: per me, tifoso sfegatato, questa notizia è un richiamo alla nostra identità. Quante volte il Napoli ha perso un campione e noi ci siamo stretti intorno al nostro amore per la maglia? Ecco, è lo stesso qui. Senese ha portato la nostra cultura nei cuori di tutti, proprio come il Napoli porta il calcio nel mondo. Non è solo un addio; è un invito a onorare le nostre radici, a gridare “Forza Napoli” con la stessa intensità con cui De Piscopo onora il suo amico. Che peccato che il destino ci porti via queste leggende, ma è proprio questo che ci spinge a combattere, a sognare, a non mollare mai.
In fondo, la Napoli che batte il cuore per il calcio è la stessa che piange per i suoi artisti. Senese se è andato, ma lascia un’eredità che noi, popolo azzurro, continueremo a celebrare – con passione, con orgoglio, e con quel pizzico di ironia che ci fa dire: “Hai visto, James? Anche lassù, suonerai per noi, e magari ci darai una mano per vincere la prossima!”. Riposa in pace, grande uomo; la tua musica resterà il nostro inno, proprio come l’urlo del San Paolo.

