Serie A guarda agli Stati Uniti per una partita di campionato
"Bisogna farlo in un modo che abbia senso per il club senza dimenticare i tifosi", ha spiegato il noto manager. La Serie A considera di giocare una partita di campionato negli Stati Uniti entro uno o due anni. Questa dichiarazione arriva per voce del direttore commerciale e marketing Michele Ciccarese, durante un evento a New York presso la sede americana della lega. Al suo fianco, il presidente Ezio Simonelli ha manifestato l’interesse della Serie A nel far crescere la propria presenza internazionale.
Un progetto in evoluzione
"Stiamo lavorando per farlo potenzialmente, ma ci sono ostacoli che dobbiamo superare". Le parole di Ciccarese riflettono la volontà della Serie A di espandere la visibilità del campionato, sebbene siano evidenti le sfide logistiche e organizzative. Simonelli ha ribadito l’importanza del mercato americano, considerato strategico per il futuro economico della Serie A.
Obiettivi e sfide
Il progetto, ancora in fase di sviluppo, mira a incrementare l’appeal del calcio italiano al di fuori dei confini nazionali. L’idea sarebbe non solo un passo verso la globalizzazione del marchio Serie A, ma anche un’opportunità per rafforzare il legame con i tifosi internazionali.
Con queste premesse, la Serie A continua a lavorare instancabilmente per trasformare questo ambizioso piano in realtà.
Serie A negli Stati Uniti? Il dir. marketing Ciccarese: “Forse tra uno o due anni sì”
“Bisogna farlo in un modo che abbia senso per il club senza dimenticare i tifosi”, ha spiegato il noto manager.La Serie A vuole a giocare una partita di campionato negli Stati Uniti entro uno o due anni. Lo ha ammesso il direttore commerciale e marketing della Serie A, Michele Ciccarese, intervenuto durante un evento presso la sede americana della lega a New York, insieme al presidente della Serie A, Ezio Simonelli.
ANNUNCIO SPONSORIZZATO
“Sì, ci piacerebbe farlo, come ha detto il presidente; stiamo lavorando per farlo potenzialmente, ma ci sono ostacoli che dobbiamo superare”, le parole…
Per approfondire l’argomento sulla fonte originale
