E’ il giorno dell’addio di Giovanni Simeone al Napoli, con il Torino che si assicura un attaccante promettente per rinforzare il suo attacco. “Il Toro ha preso un giocatore che ha il suo stesso Dna, la grinta che i tifosi vogliono vedere e che ha costruito una carriera in base al sacrificio. E’ un grande acquisto. I gol che ha fatto in carriera parlano per lui. Ha solo bisogno di giocare con continuità, quando ci è riuscito ha sempre ripagato la fiducia. Conoscendolo, avrà una fame mostruosa dopo l’esperienza con gli azzurri. Giocare in una grande squadra è gratificante, ma a volte ti limita, adesso potrà tornare a volare”, ha dichiarato Maxi Lopez, ex idolo granata, sulle pagine de La Stampa.
Queste parole suonano come un endorsement entusiasta, ma andiamo oltre: al Napoli, Simeone è stato più una promessa non mantenuta che un protagonista, con appena 7 gol in 34 partite l’anno scorso, relegato spesso in panchina. Era il figlio d’arte di Diego Simeone, e noi tifosi azzurri ci aspettavamo scintille, invece abbiamo visto un lottatore senza il colpo del KO.
Magari Lopez ha ragione sulla “fame mostruosa” che ritroverà al Torino, un club più terra-terra dove può brillare senza le pressioni di un big come il Napoli. Pensate a come Mertens o Milik seppero volare qui al San Paolo, mentre Simeone è sembrato un pesce fuor d’acqua – ironico, no?
Ora, per il Napoli di De Laurentiis, cederlo è un colpo di spugna intelligente: spazio a nuovi bomber come Osimhen o Raspadori, che hanno già dimostrato di poter fare la differenza. Voi appassionati, diteci: meglio un Simeone affamato altrove o un flop in casa? Il Torino potrebbe pentirsene, o magari riderne noi.
In fondo, nel calcio si sa, i trasferimenti sono una roulette: speriamo che al Toro non diventi solo un altro rimpianto, come certi prestiti azzurri del passato. Forza Napoli, avanti con chi ci fa sognare!