Simeone al Torino: un addio che brucia per i partenopei
Il Torino ha messo a segno un colpo interessante per il suo attacco, strappando Giovanni Simeone ai piedi del Vesuvio. Il Cholito, come è affettuosamente noto, ha completato le visite mediche a Torino, con un affare da 7 milioni più un bonus di 1 milione, totalizzando 8 milioni che sembrano un prezzo fin troppo conveniente per un calciatore di esperienza.
Quel saluto commosso ai tifosi del Napoli – Giro di campo a piedi nudi, mani al cielo, sul cuore, cori, sostegno e applausi, commozione – è stato un momento da pelle d’oca, ma anche un pugno nello stomaco per chi ama gli azzurri. Rievoca i vecchi addii dolorosi, come quelli di Higuain, eppure qui sembra quasi ironico: Simeone ha dato tutto, ma forse non abbastanza per restare.
Per il Torino è la terza mossa astuta sotto Baroni, dopo Milinkovic-Savic e Ngonge, costruendo una squadra che inizia a far paura. Ma voi tifosi veri del Napoli vi chiederete: stiamo vendendo gioielli per quattro spicci, o è un segnale di rinnovamento? Paragonato al Milan o alla Juve, che tengono stretti i loro attaccanti, appare un passo indietro.
Ironia della sorte, Simeone riparte da una rivale storica, lasciandoci con un “dolce ricordo” che sa di amaro caffè. È il calcio, bellezza, ma se non si rinforza l’attacco, il prossimo anno potremmo pentircene amaramente. Discutiamone: questo è un arrivederci o un’ingenuità?