Il Torino si coccola il nostro Cholito: un addio che fa discutere
La Gazzetta dello Sport esalta l’arrivo di “Giovanni Simeone al Torino, con l’arrivo di Simeone, il presidente del Toro Urbano Cairo sta per piazzare un colpo di mercato di livello in una campagna rafforzamento in grande stile. Simeone sarà il sesto acquisto dopo il portiere Israel, il difensore Ismajli, il centrocampista Anjorin e gli attaccanti esterni Ngonge e Aboukhlal.”
Ma dai, tifosi partenopei, non caschiamo nella trappola: Cairo sta solo abbellendo un mercato solido, eppure qui al Napoli ci sentiamo un po’ presi in giro. Prendere “il Cholito” come il pezzo forte? Sì, è vero, ha lasciato il segno, ma era un lusso che stavamo già sostituendo con più fame e qualità.
“Il presidente Cairo ha voluto regalare a Baroni un centravanti apprezzato in tutta Europa, che a Napoli ha lasciato una traccia profondissima. È stato il secondo argentino a vincere due scudetti dopo Diego: ha segnato gol pesanti nel primo trionfo tricolore con Spalletti, è stato uno dei pochi cambi frequenti di Conte durante l’ultima cavalcata. A Napoli è stato amato a prescindere dalle partite giocate.”
Ecco, questa citazione è un bel colpo al cuore per noi: Simeone come erede di Maradona? Esagerato, ma non del tutto sbagliato. Quel gol contro la Roma con Spalletti fu pura poesia, e sotto Conte era una garanzia quando serviva il twist finale. Eppure, diciamocelo, negli ultimi tempi era più una riserva affidabile che un titolarissimo – un po’ come quei vecchi idoli che teniamo nel cuore, ma che il Napoli deve saper gestire con pragmatismo.
Paragonatelo al passato: negli anni d’oro, cedevamo campioni come Higuain al Juve e ci bruciavamo, ma oggi? Con Raspadori e Osimhen in rampa, perdere Simeone è un arrivederci, non un dramma. I granata stanno costruendo una squadra tosta, ok, ma noi del Napoli non siamo mica in svendita – o almeno, speriamo che De Laurentiis reinvesta bene.
Insomma, appassionati veri, alzate il volume: questo trasferimento è un misto di nostalgia e realtà. Il Torino fa bene a esaltarlo, ma noi guardiamo avanti – senza illusioni, eh, che Cairo non è un mago del mercato. Forza Napoli, testa alta!