martedì, Dicembre 2, 2025

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Simeone non ostacola il nuovo stadio ma elenca le sue fisime al Comune

#StadioNapoli, il Comune ci mette i bastoni tra le ruote? Dubbi e perplessità sul nuovo impianto, con i big che disertano l’appuntamento. #CalcioNapoli #NapoliStadio

Nino Simeone, consigliere comunale di Napoli e presidente della commissione trasporti, infrastrutture e lavori pubblici, ha espresso le sue riserve durante la trasmissione “Salite sulla giostra”. Con un tono che sa di scetticismo, fa capire che il Comune non è pronto a dare via libera senza domande. “L’area individuata per la costruzione dello stadio? Non ci è stata da parte del Comune nessuna nota di avversità, ma solo di perplessità. Appunti sul piano di fattibilità, ma credo sia giusto che non ci sia all’appuntamento di domani né De Laurentiis né il sindaco, anche perché saranno i tecnici che valuteranno la fattibilità. Perchè è di questo che si parla: uno studio di fattibilità, se si può fare o meno lo stadio in quell’area. Ci sono anche delle proprietà private lì che potrebbero pretendere di essere lasciate in pace. Non si tratta di fare un atto di pubblico interesse, lo stadio è di natura privata è appunto una cosa privata. Una cosa è costruire ponti e strutture pubbliche, un’altra è costruire stadi. La loro assenza, soprattutto quella del sindaco non è giustificata, ma di più. Il progetto è presentato dalla società calcio Napoli, da un’azienda privata e dovrebbe presenziare chi è interessato a farlo, a meno che, ci si è reso conto che poi sotto sotto… Però, lasciato da parte i retro pensieri, si tratta solo di aspettare gli eventi.”

In questi mesi, tutti si chiedono perché non sistemare il Maradona invece di avventurarsi altrove, con piani che sembrano un po’ avventati. Simeone sottolinea che il Comune è in attesa e, se la fattibilità c’è, sarà ben lieto di aiutare, ma non senza critiche. C’è chi pensa che 300 milioni per uno stadio da 70 mila posti siano una cifra ridicola, quasi un miracolo da parte di chi deve gestire i fondi, e poi ci sono quei vincoli urbanistici che nessuno sembra voler affrontare davvero.

Sull’area Zes, le cose si complicano: benefici e sgravi per le aziende, ma il Comune deve sedersi al tavolo per non fare figuracce. “Sul Maradona stiamo aspettando che la Uefa e gli organizzatori di Euro 2032 ci diano l’ok. Siamo partiti con la progettazione della riqualificazione del terzo anello che servirà per garantire posti a sedere durante la ristrutturazione. Avremo poi dei fondi che chiederemo alla Regione, al nuovo governatore perchè quello uscente li ha dati a Salerno per fare lo stadio, quando quindi quando ci daranno l’ok, il Maradona sarà impegnato in qualificazioni importanti. Toglieremo la pista che sposteremo in altra sede, le palestre pure potremo spostarle nel centro direzionale e tutto sarà successivo alla nomina della città di Napoli tra le 5 città ospitanti”.

Alla fine, tra dubbi e ritardi, la palla passa ai tecnici e alle verifiche, con il Comune che gioca a fare il guastafeste, ma chissà se è solo per apparire o c’è davvero sostanza. L’attesa per gli eventi potrebbe rivelare se questo è solo un teatrino o qualcosa di serio per il calcio napoletano.