Il giornalista Massimo Ugolini, ha analizzato la situazione attuale del Napoli su Sky Sport, soffermandosi sulla corsa allo Scudetto e sulle problematiche legate agli infortuni. Ecco le sue dichiarazioni:
"Non tutti i mali vengono per nuocere. Il concetto rappresenta una forzatura, ovvio, soprattutto se il mal(e) di pancia, ha tolto dalla disponibilità di Conte uno dei giocatori più in forma, cioè McTominay. Eppure, il ritorno al 4-3-3, questa volta – appunto – per necessità e non per scelta, ha restituito al Napoli le certezze smarrite nell’ultimo periodo."
Ugolini sottolinea come un infortunio possa sembrare negativo, ma a volte possa portare a benefici inaspettati, come il ritorno a un modulo che ha ridato sicurezza alla squadra.
"La risposta sul campo, soprattutto nel primo tempo contro il Milan, ha sgombrato definitivamente dai dubbi che il Napoli non potesse competere fino al termine della stagione per il primo posto. C’è però una ‘conditio sine qua non’ posta da Antonio Conte in conferenza stampa, cioè che tutti gli effettivi siano a disposizione. La conditio è la condizione (fisica), cioè il ritorno al top della forma dei giocatori più rappresentativi. Perché i novanta minuti contro il Milan hanno probabilmente messo a nudo il vero limite della squadra. Una rosa che nelle seconde linee non è ancora all’altezza dell’Inter. La differenza però c’è, chiaramente leggibile nel tabellino dei marcatori, Arnautovic e Frattesi per l’Inter, Politano e Lukaku per gli azzurri. A Milano decisive due riserve, a Napoli due prime scelte."
Il chiarimento principale è che il Napoli ha mostrato segni di un ritrovato potenziale competitivo, ma la piena disponibilità e condizione fisica dei giocatori chiave resta essenziale per mantenere vive le ambizioni di titolo, evidenziando i limiti attuali contro le riserve ben più capaci dell’Inter.
"In poche parole, il gap tra le due squadre è definito dalla profondità della rosa, la qualità delle cosiddette seconde scelte. La differenza sta tutta qua, e non è cosa di poco conto. Per questo motivo recuperare i cosiddetti ‘titolarissimi’ sarà fondamentale per le ultime otto partite di un campionato ancora aperto. Poi, a giugno, occorrerà rinnovare il guardaroba, migliorandone la qualità. Ma questo è un altro discorso, che inevitabilmente sarà determinante per capire il futuro di Conte sulla panchina azzurra. Argomento fino ad ora sempre dribblato dal diretto interessato. Comprensibile, considerando l’importanza della posta in palio. Eppure, appare chiaro che per un futuro ancora insieme la ‘conditio sine qua non’ dovrà essere una convergenza totale sul progetto, a cominciare dal mercato. Quello che è accaduto a gennaio, in questo senso, resta una preoccupante stonatura"
Ugolini conclude affermando che la vera preoccupazione è la mancanza di profondità della rosa, necessitando rinforzi nelle seconde linee. Il futuro di Conte dipenderà molto da come si affronteranno questi fattori cruciali, soprattutto riguardo alle strategie di mercato, con un richiamo particolare ai problemi di gennaio.
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