Il noto pizzaiolo napoletano Gino Sorbillo ha espresso le sue opinioni riguardo l’apertura del nuovo locale “Crazy Pizza” di Flavio Briatore a Napoli, durante la trasmissione “A Pranzo con Umberto Chiariello” in onda su Radio Crc. Sorbillo ha commentato direttamente le parole di Briatore, evidenziando alcune differenze fondamentali tra la pizza napoletana e quella proposta da “Crazy Pizza”.
Differenze tra le Pizze
Sorbillo ha spiegato che la pizza di Briatore è più sottile di quella napoletana a causa dell’uso dello schiacciapizza, uno strumento elettrico che comprime la pizza rendendola più sottile e croccante. Al contrario, la pizza napoletana è caratterizzata dalla sua morbidezza e dalla facilità di manipolazione. Il costo di una margherita è un altro punto su cui Sorbillo non è d’accordo. Normalmente, una margherita costa circa 6,50 euro, mentre Briatore la vende a 17 euro. Questo prezzo elevato, secondo Sorbillo, è giustificato dalla notorietà di Briatore e dal suo circolo di amici influenti.
Mercato e Tradizione
Sorbillo ha sottolineato che a Milano, dove entrambi possiedono locali, lui ne gestisce otto, mentre Briatore solamente uno. Questo lo porta a chiedersi se Briatore abbia realmente successo nelle altre città dove ha aperto i suoi locali. Secondo Sorbillo, le associazioni sono in grado di fare un ottimo lavoro fornendo riconoscimenti e tabelle in cui sono elencate le pizzerie che rispettano il disciplinare. Il termine “pizza” non è ancora tutelato a sufficienza, nonostante la pizza abbia una storia lunga trecento anni. Sorbillo ha affermato che c’è ancora molto spazio per chi vuole entrare in questo settore, ma non tutto ciò che è piatto e schiacciato può essere definito pizza.
Infine, Sorbillo ha toccato il tema della “pizza gourmet”, dicendo che sia i clienti che i pizzaioli hanno iniziato a richiedere e lavorare di più sulla pizza, non limitandosi più alle classiche dieci varianti del menù. Tuttavia, ha concluso con una nota personale su De Laurentiis, affermando che quest’ultimo preferisce la pizza romana rispetto a quella napoletana.