Sorrentino spara a zero sulle mosse del Napoli: “Venduto Caprile a prezzo da saldo, e ora parlano di nuovi titolari?” #CalcioNapoli #PortieriCriticati #MercatoPazzo
L’ex portiere di Serie A Stefano Sorrentino non le manda certo a dire durante la sua intervista a Radio Marte, criticando apertamente le scelte della squadra partenopea sul mercato dei portieri. Con un tono diretto e senza peli sulla lingua, Sorrentino si è detto stupito dalle decisioni del club, in particolare per non aver tenuto un talento come Caprile, svenduto per una cifra che non rende giustizia al suo valore reale.
“Mi ha sorpreso che il Napoli non abbia puntato su Caprile, tra l’altro venduto a una cifra bassa rispetto al reale valore del ragazzo. Mi fa strano anche che si facciano nomi di portieri titolari da acquistare dal momento che c’è stato il rinnovo del contratto di Meret. E’ giusto avere due estremi difensori di livello, ma alzare troppo la competizione al ruolo potrebbe essere eccessivo”.
Sorrentino continua a sparare bordate, menzionando i rumors su possibili acquisti come Milinkovic Savic, Suzuki o il giovane del Friburgo Atubolu, ma sottolinea che questi tipi di giocatori difficilmente accetterebbero un ruolo di secondo piano. Per lui, il Napoli ha bisogno di un vice affidabile che sappia integrarsi senza fare storie, un po’ come quel vecchio esempio di Scuffet che sapeva aspettare il suo momento.
“Sento di Milinkovic Savic, Suzuki o del ragazzo del Friburgo Atubolu, ma si tratta di portieri che penso vogliano giocare titolari. Il Napoli per me avrebbe bisogno di un secondo affidabile, forte, che sappia però stare al suo posto, integrandosi bene con lo spogliatoio e attendendo il suo turno. Uno alla Scuffet, insomma. Il mondiale per club è interessante, di certo le prime partite sono servite da rodaggio, dal momento che parevano amichevoli tra scapoli e ammogliati, poi il livello è cresciuto. Però vedere sfida tre squadre europee e sudamericane ha il suo fascino. Ci sono state altre squadre che era meglio che non si presentavano ma sono i dazi da pagare per consentire a tutti i team del mondo di partecipare. In generale per noi appassionati o addetti ai lavori è stato molto interessante guardarlo”.
Insomma, tra critiche al mercato e un’occhiata al Mondiale per Club, Sorrentino dipinge un quadro crudo e ironico del football attuale, dove le squadre come il Napoli devono bilanciare ambizioni e realismo per non rovinare l’equilibrio dello spogliatoio. La sua analisi resta un richiamo schietto per chi gestisce le rose, in un mondo dove non tutti possono essere protagonisti.