Parare un rigore a Cristiano Ronaldo: il primo a riuscirci nel campionato italiano fu Stefano Sorrentino, tra i pali del Chievo, il 21 gennaio del 2019. In occasione dell’anniversario, Sorrentino ricorda quell’episodio, che curiosamente anticipò di un anno esatto il suo ritiro dal calcio professionistico: l’addio del portiere classe ’79 nato a Cava dei Tirreni fu infatti il 21 gennaio del 2020, per poi andare ad aiutare il padre che allenava una squadra di seconda categoria, il Cervo, stavolta nel ruolo di attaccante.
“E’ chiaro che quello che la gente ricorda di più è l’episodio con Cristiano Ronaldo, perché quando hai la fortuna di riuscire a parare il rigore al giocatore più forte del mondo la cosa sicuramente fa notizia. Peccato che poi la partita sia finita 3-0 per loro… quindi personalmente a parte il curriculum e la soddisfazione personale quella parata non mi ha portato nulla. Ma a distanza di cinque anni sono ancora il terzo portiere in classifica tra quelli che hanno parato più rigori”.
Com’è andata? “Lui come di consueto ha calciato molto forte, ma io avevo pensato che in quell’occasione potesse cambiare lato rispetto al suo solito. Ho avuto la fortuna che la palla era a mezza altezza, che è l’altezza migliore per poter parlare un calcio di rigore e sono partito prima: molto probabilmente con la regola di adesso che bisogna tenere almeno un piede sulla riga di porta sarebbe stato da ripetere”.