Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del ritorno in campo degli azzurri contro il Sassuolo, sfida in programma domani allo stadio Maradona alle ore 15. Il tecnico ha parlato del momento dei suoi e della ripartenza dopo il duro ko esterno contro l’Empoli.
“Da quali certezze si riparte? Da quelle tracciate dal presidente, che ha mostrato sensibilità riunendo tutte le componenti del gruppo che ci ha dato tante soddisfazioni quest’anno – ha detto il tecnico -. La sua presenza stimola i calciatori, ha parlato con tutti a cena. Si riparte da questo gruppo compatto che vuole raggiungere l’obiettivo di inizio stagione”.
“Futuro? Con De Laurentiis non ho ancora parlato, il mio futuro è la partita di domani – prosegue -. Ho un altro anno di contratto con opzione in favore della società. Voglio rimanere a Napoli, ho firmato un contratto di due anni e mi trovo benissimo qui, non vedo problemi. Ma noi pensiamo al futuro immediato, non a quello che accadrà tra due anni”.
“Oggi Spalletti come sta? Così come tutta la società e i giocatori non sono contento del risultato e dell’atteggiamento visto nell’ultima partita – spiega -. Bisogna fare però uno ‘zoom out’, andare a vedere la stagione nella sua completezza. Eravamo stati bravi a creare una chance importante e non siamo stati altrettanto capaci di sfruttarla. E’ un dispiacere che abbiamo tutti. Ma siamo ancora in lotta per la Champions ed è quello che volevamo dall’inizio. Per questo siamo tranquilli in un lavoro che ritengo fatto bene”.
“Cosa attendersi da questo finale? Mi aspetto che la squadra abbia una reazione corretta – aggiunge -. Ad Empoli ci sono stati quei 10 minuti dove abbiamo fatto tanti errori tecnici che abbiamo analizzato. Poi un risultato così clamoroso va a ritirare fuori tutte le manfrine e le minestre riscaldate su litigi e cose varie, come sempre. Abbiamo perso una partita che non dovevamo perdere, ma nel calcio ce ne sono tanti di risultati che hanno ribaltato qualsiasi logica. Ora vogliamo tentare di vincere la partita di domani, poi analizzeremo il resto”.
“Scudetto, ci siamo ingolositi? La squadra in alcuni momenti aveva fatto vedere un calcio fantastico ma anche di saper reagire alle sconfitte con reazioni importanti. Poi nel momento di spingere sull’acceleratore non ce l’abbiamo fatta. Abbiamo perso qualche punto per strada, alcuni evitabili. Bisogna accettare il risultato del campo. Siamo in lotta per la Champions dalla prima partita, sempre dentro il nostro obiettivo riuscendo a mettere tre o quattro squadre dietro. La cosa va detta nella maniera corretta. Ma è chiaro che la delusione di non aver partecipato fino in fondo alla lotta ci dispiace, soprattutto per i tifosi”.
“Mertens ed Osimhen insieme anche domani? Sono sicuramente due calciatori problematici per le difese avversarie, ma è chiaro che poi anche io sono un allenatore e devo pensare ad un equilibrio di squadra. Domani possono giocare benissimo insieme, sarà una partita scomoda e difficile perché loro giocano bene a calcio”.
“Risposta poco incoraggiante dei tifosi? Io so che saranno 20mila, che non sono pochi. I rapporti con loro non cambiano, è difficile non essere innamorato di Napoli e del Napoli – insiste -. Per quello che mi hanno manifestato loro, anche dopo questa sconfitta, ho potuto vedere reazioni belle anche se dispiaciute. E’ chiaro che i tifosi tengono al Napoli e sono innamorati di questa maglia”.
“Problemi di condizione fisica? Può sembrare un affanno agli occhi del tifoso, ma è sempre una cosa tattica. Noi vogliamo stare in molti in fase offensiva e quindi ci ritroviamo in questa situazione di corsa dietro – prosegue -. A me non piace un calcio dove si sta in area ad aspettare gli avversari, non sarei credibile ad insegnarlo. Vogliamo attaccare e fare la partita, poi è chiaro che ci sono momenti dove dobbiamo difenderci. Ma non è che se prendiamo tante ripartenze siamo meno in condizione”.
“Meret? Sta come tutti quelli che commettono un errore, non è il primo – dice -. Ma è un errore che ho commesso anch’io nel dirgli di giocare sempre la palla con i piedi. Il portiere, secondo me, diventerà un giocatore di movimento. Un portiere deve anche costruire, iniziare l’azione, cosa che ormai fanno tutti. Per fare questo c’è dentro anche il poter sbagliare qualche palla. Ha lavorato nella maniera corretta, potrebbe giocare lui o Ospina indifferentemente”.
“Demme? Sta bene, è convocato e dentro le possibilità di essere scelto – spiega Spalletti -. E’ un professionista eccezionale, un ragazzo intelligente. Sa giocare bene la palla, per la sua stazza è anche molto forte fisicamente. Può giocare sia davanti alla difesa mediano basso che centrocampista, sa adattarsi in più zone del campo”.
“Come sta Di Lorenzo? Giovanni è un ragazzo super forte, sempre alla ricerca di nuove soluzioni. E’ un leader, anche se di quelli taciturni. Domani valuteremo bene, abbiamo Zanoli che ha fatto il suo ma che ha bisogno di esperienza. Valuteremo bene la reazione di oggi, poi è una cosa che sceglierà lui. E’ lui che deve sentirsi tranquillo di poterci stare. Ma è chiaro che per il momento non è come prima che gli succedesse”.
“L’anno prossimo si riparte per vincere qualcosa? Dobbiamo fare un passo per volta, ora siamo concentrati sul nostro obiettivo che è qualificazione in Champions – conclude -. Nel momento che siamo stati primi e che eravamo lì era giusto parlare anche d’altro, ora è il momento di parlare della possibilità che abbiamo di salire sul pullman che porta al torneo più bello del mondo. E’ una cosa che dobbiamo far vivere ai nostri tifosi”.