Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del big match di San Siro contro il Milan, in programma domani alle ore 20.45.
Spalletti ha parlato in primis del tipo di sfida che attende i suoi domani a Milano: “Sarà una bella partita per il calcio italiano. Sono due squadre simili, in loro vedo cose che mi fa piacere vedere e che faccio notare spesso anche ai miei. L’anno scorso sono stati bravi a superare momenti di difficoltà e hanno vinto per alcuni dettagli. Stanno costruendo l’esperienza, c’è lo stesso gruppo da tre anni tra ragazzi formidabili e campioni”.
Il tecnico ha parlato quindi dei suoi e analizzato quella che potrebbe essere la chiave tattica della gara di San Siro: “Sarà in vantaggio chi prenderà l’anticipo sulle giocate e chi gestirà meglio la palla nell’arco dei 90 minuti. Il nostro è un gruppo serio, dobbiamo stare pronti sul lungo periodo perché la strada è difficile. Per il momento siamo soddisfatti, ma nel calcio basta un episodio per cambiare la storia di una partita e di una squadra, soprattutto giovane come la nostra. Quindi servirà una concentrazione totale”.
Spalletti non si è sbilanciato sulla formazione: “Vi posso solo dire che giocheremo in undici – ha scherzato -. Ma avrò bisogno di più di 11 giocatori, tutti devono essere motivati. Simeone o Raspadori? Uno dà profondità e gioca sul fisico, l’altro è diverso, lega di più e fa superiorità numerica. Avremo bisogno di tutti, ma mi fa piacere che abbiate capito che non siamo dipendenti da Osimhen. Lozano è a disposizione. Demme invece riprenderà con il gruppo dopo la sosta”.
Sulla questione calci di rigore dopo il doppio errore di Zielinski contro i Rangers ha aggiunto: “Domani indicheremo l’ordine, con lo Spezia era Politano e quindi Elmas. Ma c’è sempre da tenere conto di possibili cambiamenti sul momento, di rigorista bisogna averne più di uno”. Infine una battuta su Ndombele: “Ha giocato in tanti ruoli e potrebbe fare anche play basso nei due di centrocampo nel 4-2-3-1. Da lui serve meno incursione e profondità, ma come conoscenze di calcio le ha tutte”.
