“Anche io ho visto l’Italia da lontano quando allenavo lo Zenith di San Pietroburgo e avrei potuto continuare a farlo perché finita la fantastica esperienza a Napoli mi sono arrivate proposte dagli Emirati Arabi e da altri campionati, nei quali sarei stato remunerato molto bene. Ma non era il calcio che mi piaceva.
Poi è venuta la chiamata della Nazionale e i miei sogni si sono avverati”. Così il ct della Nazionale, Luciano Spalletti, intervenuto a Casa Italia, in onda su Rai Italia e Rai Play.
“Gli Europei? Non si gareggia per accontentarsi, andremo in Germania per lottare su ogni fronte. Non possiamo che puntare al massimo, siamo i campioni in carica, non possiamo cercare una posizione inferiore a quella del 2020, anche se sarà difficile ripetersi”.
Ha spiegato il ct azzurro Luciano Spalletti. L’azzurro del futuro è alle porte con diversi giocatori che pressano per accedere alla maglia tricolore: “C’è qualche giovane forte che stiamo seguendo con attenzione, anche lontano dall’Italia – prosegue Spalletti – Kayode, l’esterno della Fiorentina? Lo avevo convocato ma si è infortunato.
Ora cerchiamo di valutarli direttamente, dal vivo. Luca Koleosho (nato negli Usa, attaccante del Burnley in Premier League e dell’Under 21) è un altro profilo piuttosto interessante”.
Il pensiero poi va agli italiani all’estero, quelli che seguono l’azzurro da oltre confine: “A loro promettiamo il massimo dell’impegno, il calcio può essere un elemento capace di farli sentire più vicini al loro paese di provenienza. Ogni volta che siamo andati a giocare all’estero abbiamo ricevuto questa ‘sciarpa intorno al collo’, fatta di calore umano che fa parte dell’essere italiano”.