Quando la pazienza finisce: il tecnico e il rinnovo fantasma che ha scatenato il caso in casa Napoli #calcio #Napoli #rinnovo #record #esclusiva
Il mister partenopeo, reduce da un cammino da record alla guida della squadra, sperava di trovare sul tavolo del ritiro invernale in Turchia un bel premio sotto forma di contratto rinnovato e un ritocco all’ingaggio. Ma puntualmente "Il tecnico si aspettava il rinnovo già durante il ritiro invernale in Turchia e un bel ritocco dell’ingaggio come premio per il cammino da record. Non arrivò."
La delusione non si fece attendere, soprattutto considerando i risultati ottenuti, che avrebbero sicuramente giustificato un gesto di gratitudine da parte della società. Manca dunque quel riconoscimento concreto che va oltre le chiacchiere di circostanza e le promesse non mantenute, un comportamento che in molti definirebbero quantomeno “poco professionale”.
Il tecnico non poteva certo immaginare che la tanto agognata firma e l’aumento salariale sarebbero stati solo fantasmi da inseguire, con la società ferma a guardare mentre la tensione cresceva giorno dopo giorno. E alla fine, quella mancata conferma è diventata una spina ben più fastidiosa di qualsiasi critica o problema tecnico.
In un ambiente dove i risultati contano, è difficile giustificare un atteggiamento così lacunoso verso chi ha guidato la squadra con dedizione e coraggio, contribuendo a rimettere in piedi una stagione che sulle prime sembrava persa. Ecco perché, ora, la questione del rinnovo si trasforma in un vero e proprio caso di gestione dirigenziale discutibile.
Il protagonista di questa storia, nonostante l’amarezza, continua ad allenare come se nulla fosse, ma la certezza della mancata valorizzazione lo accompagna ogni giorno. Un avvertimento per tutti quelli che pensano che i meriti nel calcio possano essere ignorati senza conseguenze.