Tommaso Starace, l’anima azzurra che non si spegne
Cari appassionati del Napoli, se c’è una storia che ci ricorda quanto il calcio sia più di un gioco, è quella di Tommaso Starace, il magazziniere che per mezzo secolo ha cucito l’essenza del club. Dopo anni di voci e ritiri estivi senza di lui, ora è ufficiale: Starace ha detto basta, ma con un messaggio che sa di eterno amore.
Nel suo post su Instagram, Starace ha spiegato: “In tanti mi state domandando perché non sto più con la squadra… Dopo 50 anni di onorato servizio per il mio amato calcio Napoli ho deciso di fermarmi per riposarmi, godermi un po’ di relax e tempo con la mia famiglia. Continuerò insieme a voi tifosi a sostenere la squadra e la città che rappresenta!”. Parole che scaldano il cuore, ma anche un po’ di rimpianto: quanti di noi lo hanno visto come il collante invisibile, più di tanti trofei rubati dal destino?
L’intervista su Repubblica aggiunge emozioni: “Col Napoli non finirà mai. È la mia vita, ma a 70 anni dovevo fermarmi. A settembre incontrerò De Laurentiis che ringrazierò sempre. Vuole parlarmi: se c’è possibilità di collaborare ancora in qualche modo, valuteremo. Altrimenti resterò un uomo innamorato dell’azzurro”. Qui Starace ci ricorda che il vero napolismo è nel sangue, non nei contratti – una lezione per un club che a volte barcolla tra ambizioni e errori.
Riflettendo sul passato, Starace è come il Maradona dei dietro le quinte: irrinunciabile, come lo erano i vecchi valori del Napoli degli Scudetti, non le sterili rivoluzioni di oggi. Senza di lui, il ritiro sembra un po’ più freddo, e chissà se De Laurentiis saprà valorizzare questa eredità o la tratterà come un accessorio.
Per i tifosi veri, questo è uno spunto: celebriamolo, ma chiediamoci se il Napoli sta perdendo troppo del suo cuore. Ironico, vero? Mentre i big vanno e vengono, un magazziniere resta leggenda. Forza Napoli, l’azzurro non si arrende!