Tommaso Starace, il magazziniere che conosce il Napoli come pochi: tra aneddoti e verità scomode, ecco cosa ha detto #Napoli #Calcio #Magazziniere #SerieA #VociDiCalcio
Tommaso Starace, figura storica e spesso invisibile nel mondo del calcio ma fondamentale per il Napoli, ha recentemente rilasciato un’intervista piena di spunti interessanti e verità non sempre gradite.
In un primo momento, Starace ha voluto mettere in chiaro il suo legame con il club: "Ho vissuto momenti unici con questa squadra, momenti che solo chi entra davvero nel mondo del Napoli può capire". Un modo per sottolineare come il calcio sia fatto non solo di giocatori e allenatori, ma anche di quella parte “ombra” che lavora incessantemente dietro le quinte.
Il magazziniere non ha evitato di parlare di qualche retroscena più piccante, tra delusioni e critiche implicite a certe dinamiche all’interno del team. A tal proposito ha dichiarato: "Non sempre tutto è oro quel che luccica dentro uno spogliatoio, ci sono tensioni e incomprensioni che spesso non trapelano mai". Parole che rimandano a una realtà meno patinata, fatta di pugnalate alle spalle e di lotte interne che si insinuano dietro un sorriso a favore di telecamera.
E riguardo alla preparazione e all’organizzazione del club da un punto di vista logistico, Starace si mostra fiero ma anche autorevole nel far capire che a volte la pazienza è messa a dura prova: "Il lavoro di magazzino è il cuore nascosto della squadra, ma non è sempre facile gestire tutte le esigenze, specie quando le pretese salgono alle stelle".
Nel raccontare gli aneddoti più curiosi, non è mancato un lampo di ironia, soprattutto quando ha commentato alcune situazioni paradossali: "Ho visto giocatori arrivare e andare via senza mai toccare un pallone serio in allenamento, eppure si credevano i comandanti del mondo". Una stoccata che fa riflettere sul valore reale di alcune figure nel calcio moderno.
Un’intervista da prendere in considerazione per comprendere meglio cosa succede lontano dai riflettori e per rendersi conto che a Napoli, dietro ogni gol e vittoria, c’è anche chi carica borse, sistema divise e tiene insieme i fili di una macchina complessa e spesso ingarbugliata.