Domenico Sepe al tempio di Maradona ai Quartieri Spagnoli ha rivelato la nuova posizione della statua del Pibe de Oro. Una folla di giornalisti e curiosi ha partecipato all’evento tenutosi questa mattina.
Una giornata significativa per i Quartieri Spagnoli, per gli amanti di Diego Armando Maradona e delle belle arti in generale. La scultura del campione argentino creata da Domenico Sepe (che in precedenza era esposta fuori dallo stadio di Fuorigrotta nell’autunno del 2021) ha una nuova dimora. L’opera, da oggi, sarà visibile nel cuore di Napoli presso Il tempio di Maradona (via Concordia numero 69), che è una galleria di notevole interesse artistico e culinario dove, oltre ad ammirare l’opera del grande Diego, si può assaporare l’antica tradizione culinaria di Napoli nella pizzeria adiacente gestita dai proprietari Vincenzo Masiello e Gianni Sauchelli.
Oggi è stata ufficialmente presentata alla stampa. Una folla di curiosi, giornalisti e fotografi ha partecipato all’evento. Accanto all’artista napoletano c’era il giornalista e scrittore Angelo Forgione, che ha spiegato con cura il significato dell’opera e l’importanza che Maradona ha avuto per la città di Napoli: “Portare una statua di questa portata ai Quartieri Spagnoli è un’iniziativa di grande importanza, che contribuisce alla rivalutazione di questa zona di Napoli. Ho seguito tutti i passaggi di questa realizzazione artistica; si tratta di un’opera realizzata per iniziativa dell’artista stesso poiché non è stata commissionata da nessuno. Maradona rappresenta un mito che si unisce al santo per la città di Napoli. Questa statua, famosa in tutto il mondo in quanto oggetto di discussione a livello internazionale, avrebbe potuto essere esposta in qualsiasi altro luogo del mondo; l’Argentina la voleva, ma il fatto che Sepe abbia deciso di tenerla a Napoli e di donarla al popolo non è assolutamente da sottovalutare”.
Successivamente ha preso la parola Domenico Sepe, che con emozione e sincerità ha raccontato l’origine dell’opera e il suo desiderio di donarla al Comune di Napoli per esporla all’esterno dello stadio, ma purtroppo questo desiderio non è stato realizzato, come ha rimarcato AreaNapoli.it. “Questa scultura – riprende AreaNapoli.it – nasce dalla fondamenta centrale della mia vita: il legame che avevo con mio padre. È un’opera basata sul rapporto tormentato e poi riconciliato tra Maradona e il suo figlio napoletano”.
L’artista ha continuato: “Ho sempre desiderato donare questa scultura al popolo napoletano. Sono una persona che vive dentro la legalità, sono un insegnante e la mia unica possibilità era donarla al Comune, questo era il mio progetto, ma non si è avverato. Ora ci troviamo in una situazione privata, ma che permetterà comunque alla scultura di incontrare direttamente il popolo; il mio sogno si è avverato. Siamo ai Quartieri Spagnoli, il cuore pulsante del tifo e del popolo napoletano. Questo è il luogo in cui la statua di Maradona può rinascere. In Maradona ci riconosciamo tutti: è lo scugnizzo napoletano, il campione che ha risollevato la squadra e la città. Non si tratta solo di una statua di Maradona, ma di una scultura che racconta Diego e l’essenza della napoletanità”, le cui parole sono state seguite dagli applausi del pubblico presente in sala.