Il Bluenergy Stadium di Udine ospiterà la Supercoppa Europea tra il dominatore PSG e il Tottenham, un evento di lusso per il calcio italiano! #SupercoppaUEFA #CalcioEuropeo #UdineVinceGrosso
Il Bluenergy Stadium quest’estate diventerà il palcoscenico di una sfida di alto livello, ospitando la finale della Supercoppa Europea tra il Paris Saint Germain, fresco vincitore della Champions League, e il Tottenham, trionfatore dell’Europa League. Questa scelta non è solo un colpo per Udine, ma un segnale che il calcio italiano sa ancora farsi valere, magari con un po’ di fortuna e meno burocrazia del solito.
Durante la conferenza stampa, il presidente della FIGC e vicepresidente UEFA Gabriele Gravina ha preso la parola, non lesinando elogi e ringraziamenti con un entusiasmo quasi sospetto. "Saluto e ringrazio Giampaolo Pozzo, per me è un grandissimo piacere tornare sempre all’interno della casa del calcio friulano, è motivo di orgoglio e riferimento del calcio italiano, per passione e lungimiranza. Ringrazio il Sindaco De Toni, ci vediamo ormai spesso qui a Udine. Ringrazio poi un presidente visionario come Fedriga, con il quale c’è grande affinità, riuscendo a investire con successo su un binomio, che da professore universitario e poi dirigente, ho sempre voluto valorizzare. Queste sono spinte positive, il binomio tra sport e turismo è fondamentale. L’aver scelto un modello italiano come l’Udinese come partnership per valorizzare un brand è un segnale di grande visione. Sono molto orgoglioso di poter ospitare come Italia per la prima volta in partita unica la Supercoppa Uefa. E’ motivo di orgoglio farlo proprio qui a Udine. Lo abbiamo fatto convidivendolo, partendo dalla spinta meritoria di una società che da oltre 40 anni investe nel mondo del calcio, lo fa con una discrezione che mette passione e lungimiranza, donando alla propria comunità allargata tutta una serie di opportunità e vantaggi significativi. Mettendo insieme gli impegni istituzionali, dalla città di Udine fino alla UEFA che ringrazio, abbiamo portato qui la Supercoppa."
Gravina non si è fermato lì, continuando a tessere lodi al territorio e all’organizzazione, con un tocco di realismo che sa di presa in giro per chi pensa che il calcio sia solo affari. "Spesso i riferimenti sono a città dedite a produrre in maniera significativa spettatori, più di altre realtà, però la qualità del modello Udinese ha prevalso e ringrazio Ceferin per la sua sensibilità, questo ha permesso a tutti gli enti territoriali di spalancare una finestra su questa regione. Da questa finestra tutti potranno apprezzare le bellezza di questo territorio, sperimentando un’accoglienza di altissimo valore. Ringrazio perché l’impegno si vede, c’è un entusiasmo quotidiano crescente, il mondo della politica e il mondo dello sport stanno lavorando per un evento che sarà importante non solo per Udine ma per tutta l’Italia. Quanto fatto dimostra quanto per noi sia fondamentale investire nell’organizzazione di questi eventi, stiamo lavorando anche a Euro 2032 sperando che anche Udine possa rientrare in una realtà. Ringrazio anche tutti i volontari, è un aspetto fondamentale per tutti gli eventi di questo tipo, senza di loro questi eventi non sarebbero possibili, siamo contenti di offrire a questi professionisti dell’esperienza del volontariato, penso sia un’esperienza irripetibile. Un ultimo ringraziamento alla Uefa, che ha avuto coraggio e slancio nell’accettare questa scelta, che mette Ceferin nelle condizioni di essere praticamente un vostro e nostro vicino di casa, ama tantissimo questo territorio".
Passando alle questioni spinose, Gravina ha toccato le polemiche sulla partita Italia-Israele, liquidandole con una risposta che suona come un’evasione diplomatica, tipica di chi non vuole rovinare la festa. "Non rientra nelle prerogative della FIGC decidere eventuali estromissioni dei paesi dalle competizioni internazionali. Di comune accordo con il ministero degli interni abbiamo riproposto Udine visti i risultati ottenuti con la partita precedente. Speriamo che stavolta ci siano tantissimi tifosi a incitare la nostra nazionale considerando le condizioni di massima sicurezza che ci sono state nella precedente gara, hanno dimostrato la grande macchina organizzativa che c’è qui". Con questo evento, Udine dimostra che il calcio può ancora unire, o almeno provarci, senza troppe complicazioni.