La Uefa non viola le norme dell’Unione europea sulla libera concorrenza, se vieta di organizzare competizioni all’interno del suo ambito senza prima un’autorizzazione.
Quello di Athanasios Rantos, 69enne giudice greco e avvocato generale presso la Corte di giustizia europea, è solo un parere e non è vincolante. Ma la prima parola della giustizia Ue sul contenzioso tra Nyon e la Superlega è un duro colpo di maglio sul futuro del torneo sognato da Juve, Barcellona e Real Madrid.
Superlega, per la Corte la UEFA non ha violato le norme Ue
Se la corte seguirà i ‘consigli’ del suo avvocato, non ci sarà una nuova Bosman che valga da liberi tutti a nuove competizioni. Ma la Superlega insiste, e ventila l’ipotesi di uscire dall’Uefa.
Per il giudizio definitivo sul contenzioso, aperto dai tre club alla corte di Madrid e poi finito a quella del Lussemburgo, bisognerà aspettare il 2023: il compito dell’avvocato generale è suggerire alla corte una soluzione giuridica a contenziosi in punta di diritto, e la sua indicazione è – secondo l’Uefa, che esulta – “inequivocabile”.
Nulla vieta infatti, secondo Rantos, alla Uefa, alla Fifa e tutte le federazioni e leghe aderenti (dunque alla serie A nel caso Juve) di impedire la nascita del campionato di élite ventilato prima da dodici club europei, poi rimasti solo tre.
Chi vuole è libero di organizzare una competizione, sottolinea Rantos, ma al di fuori della Uefa, il cui compito, in “un’organizzazione piramidale” che va dai dilettanti ai grandi club, è quello di assicurare libero accesso al mercato a tutti.
“E’ il concetto di merito su cui insistiamo”, applaude l’Uefa, contraria da principio a una super champions a posti fissi, non per qualificazione. Ne consegue, sempre secondo il parere, che l’Uefa può “sanzionare” i club ribelli e non ci sono restrizioni alla commercializzazione dei diritti tv.
Esulta l’Uefa, ed esulta anche l’Eca, l’associazone dei club europei alla cui guida ora – dopo Andrea Agnelli – c’è il qatariota Nasser Al Khelaifi, propritario del Psg. Per Nyon, il parere “rafforza il ruolo centrale delle federazioni nella protezione dello sport, sostenendo i principi fondamentali del merito sportivo e dell’accesso aperto”.
In più consiglia alla Corte una sentenza “a sostegno della nostra missione centrale di governare il calcio europeo, proteggere la piramide e sviluppare il gioco in tutta Europa”; per l’Eca le parole di Rantos rappresentano “un netto rifiuto degli sforzi di pochi per minare le fondamenta e il patrimonio storico del calcio europeo per molti”.
La Superlega non molla: “UEFA non può negare tornei di terzi”
In attesa del giudizio, però, la Superlega non sembra arretrare. E’ A22 Sports, la società che detiene i diritti della Superlega, a sottolineare in una serie di tweet alcuni passaggi del parere che a suo dire lascerebbero aperti spiragli. E sottolinea che la Uefa “non può impedire di organizzare tornei a organismi terzi”.