domenica, Maggio 5, 2024

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Colpo alla Superlega: per la Corte il monopolio UEFA non viola norme Ue

La Uefa non viola le norme dell’Unione europea sulla libera concorrenza, se vieta di organizzare competizioni all’interno del suo ambito senza prima un’autorizzazione.

Quello di Athanasios Rantos, 69enne giudice greco e avvocato generale presso la Corte di giustizia europea, è solo un parere e non è vincolante. Ma la prima parola della giustizia Ue sul contenzioso tra Nyon e la Superlega è un duro colpo di maglio sul futuro del torneo sognato da Juve, Barcellona e Real Madrid.

Superlega, per la Corte la UEFA non ha violato le norme Ue

Se la corte seguirà i ‘consigli’ del suo avvocato, non ci sarà una nuova Bosman che valga da liberi tutti a nuove competizioni. Ma la Superlega insiste, e ventila l’ipotesi di uscire dall’Uefa.

Per il giudizio definitivo sul contenzioso, aperto dai tre club alla corte di Madrid e poi finito a quella del Lussemburgo, bisognerà aspettare il 2023: il compito dell’avvocato generale è suggerire alla corte una soluzione giuridica a contenziosi in punta di diritto, e la sua indicazione è – secondo l’Uefa, che esulta – “inequivocabile”.

Nulla vieta infatti, secondo Rantos, alla Uefa, alla Fifa e tutte le federazioni e leghe aderenti (dunque alla serie A nel caso Juve) di impedire la nascita del campionato di élite ventilato prima da dodici club europei, poi rimasti solo tre.

Chi vuole è libero di organizzare una competizione, sottolinea Rantos, ma al di fuori della Uefa, il cui compito, in “un’organizzazione piramidale” che va dai dilettanti ai grandi club, è quello di assicurare libero accesso al mercato a tutti.

“E’ il concetto di merito su cui insistiamo”, applaude l’Uefa, contraria da principio a una super champions a posti fissi, non per qualificazione. Ne consegue, sempre secondo il parere, che l’Uefa può “sanzionare” i club ribelli e non ci sono restrizioni alla commercializzazione dei diritti tv.

Esulta l’Uefa, ed esulta anche l’Eca, l’associazone dei club europei alla cui guida ora – dopo Andrea Agnelli – c’è il qatariota Nasser Al Khelaifi, propritario del Psg. Per Nyon, il parere “rafforza il ruolo centrale delle federazioni nella protezione dello sport, sostenendo i principi fondamentali del merito sportivo e dell’accesso aperto”.

In più consiglia alla Corte una sentenza “a sostegno della nostra missione centrale di governare il calcio europeo, proteggere la piramide e sviluppare il gioco in tutta Europa”; per l’Eca le parole di Rantos rappresentano “un netto rifiuto degli sforzi di pochi per minare le fondamenta e il patrimonio storico del calcio europeo per molti”.

La Superlega non molla: “UEFA non può negare tornei di terzi”

In attesa del giudizio, però, la Superlega non sembra arretrare. E’ A22 Sports, la società che detiene i diritti della Superlega, a sottolineare in una serie di tweet alcuni passaggi del parere che a suo dire lascerebbero aperti spiragli. E sottolinea che la Uefa “non può impedire di organizzare tornei a organismi terzi”.

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