L’ex portiere Massimo Taibi spara a zero sulle squadre di Serie A
Ex portiere e dirigente Massimo Taibi non ha peli sulla lingua durante la sua chiacchierata a TMW Radio, sparando giudizi schietti sulle varie squadre italiane. In un mondo del calcio pieno di chiacchiere, lui va dritto al punto, senza filtri inutili.
Parlando della Roma, Taibi è stato chiaro sul suo potenziale: “E’ competitiva per l’EL, non la vedo per le prime 4, anche se può arrivarci. Io credo che Gasperini sapesse dei problemi del fair play e che si dovrà aspettare il prossimo giugno per fare mercato. Forse era un messaggio di Ranieri per dire che non si può spendere fino a giugno prossimo, difendendo così l’operato del ds”. Insomma, la squadra è forte per l’Europa League, ma non per le grandi, e forse c’è un po’ di caos dietro le quinte con i vincoli economici.
Sul Milan, Taibi apprezza la strategia, definendola una mossa intelligente per il futuro: “Finalmente stanno costruendo per il futuro. Hanno preso ottimi giocatori, non hanno fatto proclami. Si riparte da questa ricostruzione ed è logico che sia così. Hanno preso un allenatore che è una certezza”. Nessun fronzolo, solo fatti: il club sta investendo bene, senza promesse vane, e questo potrebbe farli risorgere come una fenice un po’ sgualcita.
Per la Fiorentina, il discorso è più diretto: “E’ uno che in Italia serviva, non magari al Milan. A Firenze soprattutto”. Taibi suggerisce che certi giocatori sono più adatti a certe piazze, e forse non tutti i trasferimenti sono geniali – una critica che fa riflettere su come si gestiscono i talenti in Italia.
Infine, guardando alla ripresa della Serie A, Taibi indica chi deve farsi avanti: “L’Inter, che viene dal ko contro l’Udinese ed è cominciato qualche processo. Così come il Torino, il Napoli. Bisogna vedere quanto sarò bravo Conte a gestire la Champions. Ma tutte devono dare delle risposte”. È un avvertimento: squadre come l’Inter e altre devono reagire dopo i passi falsi, e il calcio italiano ha bisogno di segnali forti per scrollarsi di dosso le solite scuse. In un campionato sempre più competitivo, nessuno può dormire sugli allori.