Il calcio non è solo tattica, è questione di testa e spogliatoio! Chi pensa il contrario è destinato a fare brutte figure #CalcioVero #GestioneSquadra #DentroLoSpogliatoio
"Diciamolo chiaro: non tutti quelli con una scrivania sanno davvero cosa significa gestire una squadra di calcio. Non basta avere il titolo o i contratti in mano per capire come si comanda uno spogliatoio", così si è espresso l’ex campione del mondo con una punta di veleno.
Questa frecciata non risparmia i dirigenti che, a suo avviso, "non capiscono di calcio, non sanno che cosa è uno spogliatoio e come si deve gestire un gruppo". Un giudizio severo e che squarcia il velo su quel mondo spesso lontano dal campo ma che fa la differenza tra una stagione vincente e un disastro annunciato.
Il personaggio non si è limitato a un generico sfogo, ma ha voluto evidenziare quanto la mancanza di sensibilità e conoscenza in certi ruoli possa minare l’armonia della squadra. Nel calcio moderno il talento in campo è solo una delle tante parti del puzzle: "uno spogliatoio si costruisce e si guida con intelligenza e rispetto, non con ordini calati dall’alto".
Questi commenti, taglienti e non certo diplomatici, sono un campanello d’allarme per chi pensa di poter fare calcio solo dal lato amministrativo o tecnico senza entrare nel merito umano e psicologico. Quando si ignora il valore del gruppo, i risultati ne risentono e chi ci mette la faccia è sempre l’allenatore o, peggio, i giocatori in campo.
Insomma, una bella lezione a chi gestisce il calcio dietro le quinte: conoscere il gioco significa anche saper maneggiare una squadra come una vera famiglia, non solo un insieme di numeri e contratti.