Insigne: Il Capitano che Affonda in MLS – Un Flop Colossale! #MLSScandal #InsigneDisastro #TorontoFC
L’avventura nordamericana di Lorenzo Insigne si è conclusa in modo catastrofico, con un’analisi spietata che lo etichetta come “uno dei più grandi fallimenti nella storia della MLS”. Firmata da Joshua Kloke su The Athletic, la critica non lascia scampo, evidenziando come l’ex capitano del Napoli sia diventato un peso per il Toronto FC, simbolo di un’era di sperperi che il club sta disperatamente cercando di scrollarsi di dosso.
Il Toronto FC è immerso in una rifondazione totale, con il nuovo coach Fraser e il CEO della MLSE Keith Pelley che puntano su giocatori motivati e fedeli al progetto. Invece, Insigne rappresenta l’esatto opposto: nel 2025, ha collezionato solo 13 partite, con un misero gol e tre assist, tutto questo per un ingaggio esorbitante da 15,4 milioni di dollari – secondo solo a quello di Messi. Un contratto che grida spreco, con un tizio che pare più un ospite pagato che un atleta impegnato.
The Athletic non si ferma qui, ricordando i presunti dissidi interni con Bernardeschi, l’influenza negativa sullo spogliatoio e il suo ruolo nella congiura che ha portato all’esonero di Bob Bradley nel 2023. “Diverse fonti vicine a Bernardeschi e Insigne avevano detto ad Athletic nel 2023 che i due non andavano d’accordo prima di unirsi a Toronto, e che poi si sono scontrati all’inizio nel club. L’ex presidente Manning, però, ha smentito e ha sempre detto che Insigne ha aiutato il club a ingaggiare Bernardeschi e che la coppia ha avuto un “rapporto di squadra molto professionale”, aggiungendo: “Non erano amici, ma erano abbastanza vicini. Hernandez a gennaio disse che Insigne “non si era messo in luce per la sua disponibilità” pur avendo i mezzi per aiutare la Mls a crescere. E infine il giornale ha riferito nel maggio 2023 che Insigne, insieme a Bernardeschi (il secondo giocatore più pagato del Toronto) era al centro di una congiura per far licenziare l’allenatore e direttore sportivo Bob Bradley. Bradley fu poi esonerato un mese dopo”, si legge nell’articolo. Insomma, un ritratto di un giocatore che, invece di guidare, ha solo complicato le cose, lasciando il Toronto in un casino che stanno ancora cercando di ripulire.