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Torino arruola Simeone una scelta discutibile per il rilancio offensivo

Da Ratisbona al big match: Yildiz, un talento nato per combattere

Tuttosport non perde occasione per celebrare i giovani fenomeni torinesi, e stamattina titola “Calci, pugni e Yildiz”, raccontando le radici del talento turco in Baviera. L’inviato è andato a Ratisbona, dove Yildiz crebbe tra muretti e sogni di ring, prima di brillare alla Juventus. È una storia che affascina, ma i tifosi del Napoli sanno bene quanto questi racconti servano a gonfiare l’ego dei rivali: un altro prospetto che poteva finire altrove, magari a Napoli, invece di arricchire Torino.

Il tecnico che lo scoprì a soli 5 anni ricorda con nostalgia: “Voleva fare kickboxing, ho faticato a convincerlo. Ma appena lo vidi palleggiare contro il muretto…”. Questa citazione è oro per i media, ma facciamoci una risata: se Yildiz preferiva i pugni ai palloni, chissà che fine farebbe oggi in una Juventus piena di liti interne. Per i partenopei, è un promemoria che il Napoli deve scovare i propri “duro a morire” senza affidarsi a storie romantiche di provincia.

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Passando alla sponda granata, Tuttosport sventola “Toro: Sìmeone!” in taglio alto, annunciando l’accordo col Napoli per il Cholito, in attesa delle visite mediche. Un affare da 1 milione subito e 7 tra un anno, più il giovane Idzes in arrivo: Torino rinforza l’attacco, ma a che prezzo per noi? I tifosi del Napoli si sentiranno traditi, vedendo un giocatore come Simeone, simbolo di lotta, passare a una squadra che arranca per non retrocedere – un po’ come cedere un gladiatore a un circo di provincia.

Rispetto al passato, quando il Napoli cedeva talenti come Higuain alla Juventus, questa mossa sembra più una svendita pragmatica: liberarsi di un elemento inconsistente per fare spazio a nuovi arrivi. E mentre Torino blinda Liberali, un 18enne trequartista dal Milan, i partenopei devono chiedersi se stiamo diventando troppo generosi con i concorrenti – o se è solo il solito caos di mercato estivo.

Insomma, tra Yildiz che palleggia contro i muretti e Simeone che cambia casacca, il calcio italiano resta un ring: Napoli deve tirare fuori gli artigli, o rischierà di finire al tappeto contro chi sa lottare sporco. Forza azzurri, non c’è tempo per i sentimentalismi!