La trattativa per cedere Giovanni Simeone dal Napoli al Torino è ormai agli sgoccioli, con le due società che stanno affilando gli ultimi dettagli di un’operazione che sa di addio definitivo. Un prestito oneroso da 1 milione di euro, con obbligo di riscatto fissato a 7 milioni, potrebbe alleggerire le casse azzurre e liberare spazio in rosa – ma è davvero un affare da celebrare?
“Filtra ottimismo da entrambe le parti per la chiusura dell’affare già nelle prossime ore”, come riferisce Sky Sport, e oggi potrebbe essere il giorno decisivo per la fumata bianca. Eppure, cari tifosi del Napoli, non fatevi illusioni: stiamo parlando di un giocatore che è arrivato tra fuochi d’artificio ma ha lasciato solo scintille spente, un po’ come un petardo bagnato.
Simeone, erede del carisma del padre “Cholo”, non ha mai inciso come speravamo, con gol sporadici e prestazioni che hanno fatto rimpiangere acquisti più iconici. Paragoniamolo al Torino: i granata prendono un lottatore, ma per noi è l’ennesimo esempio di come il Napoli inciampi in trattative mediocri, tipo quelle di un tempo con giocatori sopravvalutati.
Ironia della sorte, mentre altre big come la Juventus chiudono affari stellari, noi ci accontentiamo di riscatti obbligati per non rimetterci troppo. È un’operazione pratica, sì, ma che lascia l’amaro in bocca: via un “figlio d’arte” che non ha mai brillato sotto il Vesuvio.
Che ne dite, appassionati? Questo potrebbe essere il segnale per un’estate di rinascita o solo un tampone su vecchie ferite? D’altronde, nel calcio napoletano, l’ottimismo è come un goal al novantesimo: arriva, ma spesso è immeritato.